Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni e Marco Perduca, Rappresentante all'Onu del Partito Radicale, membro della Giunta dell'ALC:
“Nei prossimi giorni la Cina chiederà alla Commissione dell'Onu sulle sostanze stupefacenti di inserire la ketamina nella prima tabella della Convenzione internazionale sugli stupefacenti del 1971. Se ciò dovesse accadere, se ne dovrebbe richiedere la proibizione al pari delle altre sostanze già rese illegali dalle tre convenzioni dell'Onu in materia di droghe".
"Oltre a esser comunemente utilizzata per le anestesie veterinarie, la ketamina è anche il principale anestetico impiegato nei paesi più poveri in Africa, Asia e America Latina per interventi chirurgici fondamentali".
"La proposta cinese renderebbe quindi illegale a oltre due miliardi di persone l'accesso a un analgesico fondamentale, poco costoso e di più facile somministrazione - senza la ketamina le strutture ospedaliere in questi paesi non potrebbero più permettersi interventi chirurgici con anestesia totale o parziale. Allo stesso tempo una sua inclusione nella I tabella avrebbe gravi ripercussioni nella cura dell’alcolismo e i disturbi bipolari. Le difficolta della proibizione della ketameina si presenterebbero anche per i veterinari di tutto il mondo".
"Ringraziamo i deputati Locatelli, Di Lello, Catalano, Di Gioia, Fava e Pastorelli che hanno di recente presentato un'interrogazione parlamentare ai Ministri della Salute e degli Esteri per capire come l'Italia intenda comportarsi in seno alla Nazioni unite già alla fine di febbraio quando la Commissione Onu sulle droghe potrebbe affrontare la questione. A quanto ci risulta, la Cina ha avanzato la propria richiesta senza rispettare le procedure delle Nazioni unite che affidano all'Organizzazione mondiale della Salute il compito di raccomandare quali sostanze siano includere dalle tabelle – secondo l'OMS la ketamina è invece un farmaco essenziale".
"L'Italia faccia fronte comune alle Nazioni unite contro questa proposta criminogena della Cina in onore della sua tradizione di solidarietà medica coi paesi poveri".
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