Caso Lonzi: ennesima richiesta di archiviazione della procura di Livorno

Lonzi

Dichiarazione di Irene Testa e dell'avv. Alessandro Gerardi, rispettivamente Segretario dell'associazione Il Detenuto Ignoto (direzione Radicali Italiani) e difensore di Maria Ciuffi

La procura di Livorno, con riguardo alla morte di Marcello Lonzi, davvero non si smentisce mai. A fronte delle numerose e puntuali contestazioni avanzate dalla sig. Maria Ciuffi, madre del ragazzo morto, nei confronti dell'operato dei medici del carcere di Livorno nonché del prof. Bassi Luciani, ossia del medico che effettuò l'autopsia sul cadavere del detenuto, il sostituto procuratore della Repubblica, dott. Antonio Di Bugno, è tornato nuovamente a chiedere l'archiviazione del procedimento dopo che nello scorso mese di giugno il Gip gli aveva ordinato di svolgere ulteriori e più approfonditi accertamenti.

Noi restiamo convinti, anche sulla scorta dell'ottimo e ben documentato parere pro-veritate eseguito dal prof. Bellocco, che intorno a questa triste vicenda ci siano ancora troppi aspetti non chiariti, non solo in relazione alle errate, imperite o addirittura omesse manovre di soccorso e di rianimazione operate dai medici della Casa Circondariale, ma anche con riferimento all'orario della morte e alle cause che hanno portato al decesso di Marcello Lonzi, che sicuramente non possono essere ricondotte semplicemente ai problemi di natura cardiaca di cui lo stesso sarebbe stato affetto, quanto piuttosto alle conseguenze di un "grave politraumatismo" di cui a nostro giudizio il detenuto sarebbe rimasto vittima all'interno del carcere livornese.

Preannunciamo fin d'ora, quindi, che torneremo ad opporci con forza a questa ennesima richiesta di archiviazione e che insieme alla madre del ragazzo continueremo a batterci in ogni sede affinché venga fatta piena luce sulla morte di Marcello Lonzi.



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