Eternit: imputati assolti dall’illegalità della giustizia italiana

Il verdetto della Corte di Cassazione di ieri che ha mandato assolto l’ormai ultimo imputato del Caso Eternit, l’ultimo dei titolari ancora in vita, sconcerta per diverse ragioni
Dichiarazione di Rita Bernardini (Segretaria di Radicali Italiani) e Marco Beltrandi (membro della Direzione di Radicali Italiani):
"La negata giustizia alle passate e future vittime dell’amianto marchiato Eternit, non concentrate solo attorno agli stabilimenti italiani della società, appare infatti dovuta non tanto e non solo alla a volte lunga latenza della malattia, ma alle ritardate indagini della Procura, iniziate solo nel 2009, a dispetto del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale (anzi a ben vedere a causa di esso, e della discrezionalità massima che di fatto concede alle procure)".
"Siamo così di fronte all’ennesima prova del totale fallimento della giustizia in Italiana, denegata dai tempi troppo lunghi, da discrezionalità assolute nell’esercizio dell’azione penale, da processi che si iniziano quando già si sa che la prescrizione incombe inesorabilmente (possibili calcoli su di essa così diversi tra giurisdizione di merito e giurisdizione di legittimità?)".
"Il tutto mentre in Europa il Governo italiano diffonde uno studio che dimostrerebbe come la produttività dei magistrati italiani sia tra le più alte al mondo, studio che però - e nessuno lo dice, a parte il professor Giuseppe Di Federico – include tutto il lavoro decisivo svolto dai giudici onorari (non di carriera) e dall’esercito dei giudici di pace a cui sono state devolute tantissime competenze negli anni, lasciati in una sorta di limbo professionale".
"A quando la riforma strutturale e liberale della giustizia italiana che non può che partire da provvedimenti, anch’essi strutturali, di amnistia e di indulto che le massime autorità, italiane e non, sempre più ritengono indispensabili? O dovremo attendere altre sentenze delle corti internazionali, ignorando ancora anche l’allarme lanciato ieri dalle pagine del Corriere della Sera dal Vicepresidente della Bei sull’efficienza della giustizia quale prima riforma per fare ripartire l’economia in Italia?”.
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