Rimborsopoli Piemonte: Abolizione fondi gruppi e restituzione rimborsi? Tutto bene ma tutto fatto non per convinzione ma per paura della procura. E Cota non si attacchi alla trasparenza

Cota a Casa

Dichiarazione di Igor Boni, Presidente dell'associazione radicale Adelaide Aglietta, e Giulio Manfredi:

Il Consiglio regionale del Piemonte è il primo in Italia ad avere abolito i finanziamenti ai gruppi consiliari, sostituendoli con la fornitura di servizi ai gruppi da parte degli uffici del Consiglio Regionale. Ne prendiamo atto con soddisfazione visto che i radicali si sono sempre battuti contro il finanziamento pubblico ai partiti e per la sua sostituzione con servizi vari di supporto all'attività politica. Dobbiamo, però, rilevare che tale misura è stata presa non a caso il giorno prima dell'udienza in tribunale inerente i rinvii a giudizio per peculato, truffa e finanziamento illecito dei partiti di 39 consiglieri regionali su 60, quasi tutti della maggioranza di centrodestra. Anche l'approvazione della legge sull'anagrafe degli eletti e nominati (che giaceva nei cassetti da due anni) fu dovuta all'arrivo a Palazzo Lascaris della Guardia di Finanza, un anno e mezzo fa.

E lo stesso metro si può utilizzare rispetto a quei consiglieri che non solo hanno restituito i rimborsi ottenuti ma hanno aggiunto, per fare buon peso, un 30% per ripagare il “danno d’immagine” per le istituzioni. E’ una vera e propria ammissione di colpa. Fino all’ultimo Roberto Cota dà il meglio di sé: rifiuta il patteggiamento e chiede il processo, proclamando la sua innocenza; intanto, restituisce i soldi dei rimborsi e paga il “danno d’immagine”, dichiarando di agire così “nell’ottica della trasparenza” (parole del suo avvocato). La trasparenza applichiamola alle cose serie, non alla propaganda elettorale.

Battuta finale: quanto dovrebbe rimborsare alla Regione Piemonte la lista “Pensionati per Cota” di Michele Giovine e Sara Franchino, per il danno d'immagine arrecato per la vicenda delle firme false. Il 300%?!

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