I costi dell’antidemocrazia, Bolognetti: Se l'Italia fosse una democrazia, le elezioni regionali del 2010 avrebbero dovuto essere invalidate tutte e ovunque e nel nostro paese sarebbero dovuti arrivare gli osservatori dell’Osce

Elezioni - scrutini

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali italiani 

Dopo Firmigoni decade per brogli anche la giunta Cota. Non c’è da stupirsene in un paese in cui la fase di formazione e presentazione delle liste è falsata con ogni sorta di brogli e trucchi partitocratici.  Se l'Italia fosse una democrazia, le elezioni regionali del 2010 avrebbero dovuto essere invalidate tutte e ovunque, dalla Liguria alla Puglia. Che il gioco elettorale in questo nostro paese sia falsato, noi radicali lo raccontiamo da anni. Basti ricordare il capitolo delle leggi elettorali cambiate a ridosso del voto. E molto raccontano sull’italica antidemocrazia anche i dati del Centro d’Ascolto radicale. A me stesso e a tutti, anche alla luce della recente esperienza maturata con le regionali lucane, ricordo quello straordinario dossier radicale prodotto proprio in occasione delle regionali del 2010, nel quale scrivevamo che “senza democrazia non ci sono elezioni, ma solo violente finzioni contro i diritti civili e umani”. 

Infine, ma non ultimo, vorrei ricordare a Mercedes Bresso, che si accinge a spiccare il volo per Bruxelles, nella quasi certa ennesima tornata elettorale truccata, che la soluzione non vive di certo nel sottrarre a consiglieri e funzionari la facoltà di autentica per rimetterla esclusivamente nelle mani di giudici e cancellieri. Il riflesso partitocratico della Bresso era quasi scontato, ma non per questo meno sorprendente. La signora Mercedes legga con attenzione il dossier radicale sulla “Peste Italiana”. Forse comprenderà che altre sono le soluzioni.

Approfondimenti

Radicali.it, 19 febbraio 2010

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