Bolognetti su vicenda Lapenna: Si chiariscano i tanti interrogativi che emergono dalle dichiarazioni dell’avvocato

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani
Perché un illustre avvocato, qual è Sergio Lapenna, già Presidente delle Camere Penali lucane, ha accettato di farsi minacciare per anni senza denunciare? Perché Sergio Lapenna ha versato centinaia di migliaia di euro - presi in parte in prestito dal Fondo Caritatevole della Diocesi di Potenza - a quello che afferma essere stato il suo aguzzino, senza denunciare il fatto? È deontologicamente corretto l’operato dell’avvocato Lapenna? Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Potenza ha niente da dichiarare in merito? E qual è l’opinione della Presidenza dell’Unione delle Camere Penali Italiane sulla vicenda? È accettabile che chi per un intero lustro ha rappresentato i cittadini lucani in consiglio regionale non abbia denunciato una vicenda che presenta ancora dei lati “oscuri”?
Perché anni di reticenza? Si è trattato di paura?
È lo stesso Lapenna, del resto, che in un’intervista dichiara di aver conosciuto il suo presunto aguzzino nel corso della campagna elettorale delle regionali 2005 e di avergli chiesto sostegno.
Ripeto: troppi lati oscuri in questa vicenda. Troppi lati oscuri in una vicenda maturata in una regione dove troppo spesso il confine tra "ricattati" e "ricattatori" è assai sottile. In una regione dove c’è una zona d’ombra che non permette di distinguere chi fa chi e chi è cosa, e dove troppi magistrati si trovano in una situazione di incompatibilità ambientale, se non proprio di conflitto di interessi.
Verrebbe da citare Riccardo III: “Non giurare per il tempo a venire, perché tu ne hai abusato ancor prima di usarne, mettendo a cattivo uso il tempo già trascorso”.
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