A cena con Putin per parlare di diritti umani?

Dichiarazione di Paolo Izzo e Gionny D'Anna, Segretario e Tesoriere dell'associazione Radicali Roma e membri del Comitato nazionale di Radicali italiani:
Una delegazione di militanti e dirigenti dell'associazione Radicali Roma e di Radicali italiani sarà questa sera ad attendere l'arrivo di Vladimir Putin nei pressi di Palazzo Grazioli, dove il presidente russo sarà a cena dall'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Putin deve rispondere delle gravi limitazioni alle libertà personali che ancora vigono nel suo Paese, a cominciare dall'omofobia imperante e dal pesante trattamento riservato a tutte le persone LGBTI, per proseguire con i casi delle Pussy Riot, tuttora in carcere per aver espresso a modo loro una irriducibile libertà di pensiero, nonché degli attivisti di Greenpeace denominati Arctic30, in attesa di giudizio e forse di pesanti condanne, per aver manifestato pacificamente in difesa del Polo artico.
Dal momento che riteniamo non siano questi ultimi i temi che saranno oggetto della conversazione prevista stasera, né delle altre che Putin ha programmato per la sua odierna visita nella Capitale e per quella successiva a Trieste (da papa Francesco a Romano Prodi fino a Enrico Letta), proveremo a ricordarglielo noi, direttamente nella sua lingua madre, aspettandolo fuori dalla residenza dell'amico Silvio Berlusconi con semplici questioni come: “Свобода для всех из PUSSY RIOT a ARCTIC 30 как для вашего друга BERLUSCONI, господин PUTIN" (Tutti le Pussy Riot e gli Arctic 30 liberi come il suo amico Berlusconi, presidente Putin); “Нет гомофобическому насилию, господин PUTIN" (No alla violenza omofoba, presidente Putin); "Cвобода A Ненасилие" (Libertà e nonviolenza); "А права LGBTI, мистер PUTIN?" (E i diritti LGBTI, mister Putin?)
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