Storica decisione della CEDU: l’ergastolo viola i diritti umani e ben presto dovrà prenderne atto anche la Corte Costituzionale Italiana

Dichiarazione dell’Avv. Giuseppe Rossodivita, segretario del Comitato Radicale per la giustizia Piero Calamandrei e membro del Comitato Promotore dei referendum Radicali sulla giustizia giusta.
La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso, con un’importante sentenza depositata il 9 luglio u.s., (n. 3896, caso Vinter e altri c. Regno Unito), che il fine pena mai, che l’ergastolo, è di per se stessa, una pena inumana e degradante che viola i diritti umani fondamentali riconosciuti e garantiti dalla CEDU. Con 16 voti contro 1, è stata accolta dalla Corte di Strasburgo, che sul punto ha mutato un proprio precedente orientamento, la denuncia presentata da tre detenuti i quali si dolevano del fatto che la loro prigionia a vita era equiparabile ad un trattamento inumano e degradante, non avendo alcuna speranza di liberazione.
“Lo avevamo detto da tempo, lo abbiamo ribadito in ogni sede inascoltati”- commenta l’Avv. Giuseppe Rossodivita, membro del Comitato promotore dei referendum radicali sulla giustizia giusta e Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei – “ora è giunta questa importante sentenza che definitivamente porta al di fuori della costituzione italiana, per il valore che le decisioni della CEDU hanno nel nostro ordinamento costituzionale, la pena dell’ergastolo ed in specie dei cd. ergastoli ostativi. Ben presto la nostra Corte Costituzionale dovrà prenderne atto e dichiararne l’incostituzionalità, a meno che, anche su questo tema, non si vorrà costringere l’Italia ad essere perennemente fuorilegge, come accade sul sovraffollamento dei processi e delle carceri. Nel frattempo c’è un nostro quesito referendario per abrogare questa pena incivile ed incostituzionale ed è importante che anche su questo quesito si raggiunga la soglia delle 500.000 firme”
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