Bolognetti: Vita (Arpab) resti al suo posto e lavori per migliorare l’Agenzia

Arpab

Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani

Troppo comodo e troppo facile gettare la croce addosso al direttore dell’Arpab Raffaele Vita, al quale pure non ho risparmiato critiche finalizzate a costruire e non a distruggere. L’Arpab è lottizzata e lo è dal giorno in cui è stata istituita. La stessa nomina dei direttori, con le regole vigenti, è nomina politica anzi partitocratica. Lottizzata l’Arpa e lottizzatati tutti gli enti regionali, sub-regionali, le asl e tutto ciò su cui la tenia partitocratica è riuscita a mettere le mani. Una lottizzazione a 360° da sinistra a destra, passando per il centro.

L’Agenzia, è perfino banale dirlo, sconta anche i perniciosi effetti di assunzioni e nomine politiche.

A chi chiede oggi le dimissioni di Vita, io rispondo che a dimettersi dovrebbero essere anche coloro che possono vantare quale unico merito curricolare il fatto di essere amici di, parenti di, clienti di. E questo non vale certo solo per l’Arpab.

Grandi sono le responsabilità anche di alcuni sindacalisti, che spesso operano anch’essi in una logica di faida. Fino all’altro ieri alcuni sindacati e sindacalisti hanno provato ad accreditare la tesi che tutti i problemi dell’Agenzia dipendessero dal “mostro” Sigillito. Evidentemente non è così: è un problema di sistema. Un sistema che ha creato i presupposti dell’inefficienza che quotidianamente registriamo e delle connivenze che pure ci sono state.

A tutti vorrei ricordare quella nostra proposta tesa a sottrarre le nomine alla politica. E visto che ci sono, vorrei ricordare anche la nostra proposta di legge finalizzata a creare una anagrafe pubblica della monnezza.

Come sempre, più che strapparci ipocritamente le vesti, noi altri preferiamo essere propositivi. Proposta e non mera - e spesso fasulla - protesta, figlia del gioco delle parti o peggio. 

Vita resti al suo posto e provi a trasformare l’Agenzia in ciò che non è mai stata: un reale presidio a tutela dell’ambiente e della salute dei lucani, in cui si mastichi e si pratichi su tutti i fronti la parola trasparenza. Al Direttore, piuttosto, chiedo di rendere pubblica la pianta organica dell’Ente. Saremmo interessati a capire se per caso non ci siano più avvocati che chimici. Pur essendo ancora molto lontani da quello che servirebbe, per onestà intellettuale va riconosciuto che l’Arpab in questi mesi ha indubbiamente migliorato il servizio. È altrettanto vero che all’interno dell’Agenzia ci sono delle professionalità mortificate. Temo, però, che le mortificazioni non arrivino dal Direttore, ma da situazioni incancrenitesi negli anni.

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