Bolognetti: Il nostro impegno per i referendum radicali per la Giustizia Giusta, la Libertà, la Democrazia

Fonte La Siritide, 10 giugno 2013
C’è chi non vuole rassegnarsi ad uno status quo fatto di conoscenza negata, di diritti negati, di democrazia negata. C’è chi, ancora una volta, non ha voluto far mancare il suo sostegno su questioni attinenti la democrazia e il diritto ed ha apposto la sua firma in calce all’appello promosso da Marco Pannella e dai Radicali per “I Referendum, la Giustizia Giusta, la Libertà, la Democrazia”. Tra i firmatari, e certo non è una sorpresa, né una novità, il Presidente della Giunta regionale Vito De Filippo, che non ha voluto far mancare il suo contributo e il suo sostegno. Con il Presidente hanno sottoscritto l’appello i sindaci Claudio Borneo, Fausto De Maria, Pasquale Scavone, Rocco Vita e Nicola Benedetto, Il Consigliere comunale Gianluca Mitidieri l’on. Salvatore Margiotta. Tra i sostenitori/sottoscrittori il segretario di radicali Lucani Maurizio Bolognetti
Il Testo dell’appello
IL NOSTRO IMPEGNO PER I REFERENDUM RADICALI PER LA GIUSTIZIA GIUSTA, LA LIBERTA’, LA DEMOCRAZIA
Riteniamo imprescindibile sostenere innanzitutto l’assoluto (tanto quanto abusivamente negato) diritto costituzionale e democratico del popolo italiano di conoscere - attraverso grandi pubblici confronti - gli argomenti favorevoli e quelli contrari per potersi esprimere sui contenuti referendari, a partire dalla altrimenti troppo difficile raccolta delle 500.000 firme di elettori necessarie per convocarli.
Dando per scontato il primo pacchetto dei sei referendum che già includono essenziali obiettivi riformatori tradizionali della storia di questo Paese (non solo di quella radicale), sosteniamo con tutto il nostro impegno anche i sei referendum sulla Giustizia Giusta.
Siamo infatti convinti che la lotta per il Diritto, la legalità, la necessaria e dovuta uscita dalla flagranza dei massimi reati contro lo Stato di Diritto e i Diritti Umani ormai contestata da decenni alla nostra Repubblica, costituiscano veri e propri obblighi e non semplici “doveri” di uno Stato.
Uno Stato che possa essere finalmente accettato dalla Comunità internazionale e non combattuto e superato in quanto palesemente criminale, metamorfosi di nuovo vincente del male totalitario, erede dei regimi (fascisti, nazisti, comunisti) battuti nel secolo trascorso.
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