Garante carceri Piemonte/Radicali: importante presa di posizione difensore civico regionale. Sentenza Corte Europea diritti uomo vale anche nei confronti istituzioni regionali

Carcere

Il difensore civico della Regione Piemonte, avv. Antonio Caputo, ha fatto pervenire all’Associazione Radicale Adelaide Aglietta il testo di una sua nota del 16 gennaio scorso sulla mancata istituzione del Garante regionale delle carceri. La nota è stata inviata a Valerio Cattaneo (presidente Consiglio Regionale del Piemonte), al Ministro della Giustizia e al Presidente Coordinatore delle Assemblee legislative delle Regioni e Province Autonome.
 
Igor Boni e Salvatore Grizzanti (presidente e segretario Associazione Aglietta):
 
Il difensore civico aveva già scritto in materia alle istituzioni regionali in data 26 luglio e 11 ottobre 2012, su sollecitazione dell’Associazione Aglietta e di 99 cittadini detenuti nella Casa Circondariale di Asti.
 
Nella nota odierna il difensore civico esalta il suo ruolo in relazione anche alla difesa dei diritti dei cittadini detenuti, dimenticandosi di ricordare che la legge regionale n. 28 del 2 dicembre 2009 prevede l’istituzione di una figura ad hoc, appositamente dedicata ai problemi dei 5.0000 detenuti rinchiusi nelle 13 carceri piemontesi.
 
Ciò detto, la nota dell’avv. Caputo è preziosa e importante, perché segnala alle istituzioni regionali che la recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (C.E.D.U.) dell’8 gennaio 2013 (“Affaire Torreggiani et autres c. Italie”) impone interventi strutturali sulle carceri da parte di tutte le istituzioni coinvolte; quindi, da parte anche dell’istituzione Regione Piemonte, che da oltre tre anni è inadempiente rispetto alla nomina del garante.
 
I Presidenti del Consiglio Regionale e della Giunta rischiano di essere oggetto di ricorsi da parte dei cittadini detenuti, dopo essere già stati oggetto di diffida da parte di tre cittadini detenuti nel carcere di Asti, iscritti all’Associazione Aglietta.

Torino, 21 gennaio 2013
Boni (348/5335309)

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