Bolognetti: La vicenda Fenice, i Radicali e i Komunisti “Brava gente”

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Lettera aperta a Gildo Claps.

 
Caro Claps,
 
vorrei tanto poter credere che anche tu - come milioni di Italiani - sei vittima della disinformazione, dell’assenza di conoscenza, del costante attentato ai diritti civili e politici consumato ai danni del popolo sovrano da un Regime che nega diritto, diritti, conoscenza e democrazia. Dico Regime, caro Gildo, e non a caso uso questa parola, invitandoti contestualmente a leggere  con attenzione il dossier pubblicato dai Radicali nel 2009 intitolato “La Peste Italiana”.
Caro Gildo, vorrei poter credere che anche per te è così, ma perdonami, non ci riesco. Non tu e non nella Lucania Fenix.
Hai detto: “Mai vista un’opposizione in questa regione. E se c’è stata non me ne sono accorto, forse ero distratto. E comunque non un’opposizione costruttiva…nonostante tutti gli scandali che ci sono stati, ad iniziare da Fenice e Arpab”.
Sì Gildo, eri “distratto”, tanto “distratto” che tu ed alcuni dei tuoi nuovi amici “Arancioni” non vi siete accorti che in Basilicata, in Italia, c’è un’ opposizione al Regime e al sessantennio partitocratico di metamorfosi del male(vedi “Peste Italiana”).
Tanto “distratto” da non accorgerti che nel 2007 proponevamo ai Comuni, alle Regioni, alle Province di adottare la nostra proposta volta a realizzare una “Anagrafe pubblica delle attività degli eletti e dei nominati” e, a ruota, il sottoscritto proponeva alla Regione Basilicata di adottare una “Anagrafe della monnezza”. Lo facevo denunciando il “Caso Fenice” e la bassissima percentuale di differenziata.
Nemmeno ti sei accorto che noi, e non altri, abbiamo chiesto alla Regione Basilicata di istituire “L’anagrafe dei siti da bonificare” e rispettare,quindi, la sua propria legalità, recependo quanto previsto dal “Decreto Ronchi” prima e dal codice dell’ambiente poi. E questo chiedevamo mentre contestualmente raccontavamo e denunciavamo gli “effetti collaterali” delle attività estrattive, i 400 siti inquinati dalle attività di estrazione e trasporto idrocarburi, mentre finanziavamo prelievi di acque nelle principali dighe lucane dai quali emergeva un “decadimento” della qualità delle stesse.
Non ti sei accorto nemmeno delle denunce depositate sui SIN(siti di bonifica di interesse nazionale di Tito scalo e della Val Basento) e non ti sei accorto che grazie alla nostra iniziativa politica, che è sempre di proposta e mai di mera protesta, dei “non luoghi”- come la vasca fosfogessi di Tito o l’area diaframmata di Ferrandina - sono tornati ad esistere. Erano diventati come le “ Città senza nome” di sovietica memoria.
E ti sei accorto, caro Gildo, di quante volte abbiamo ripetuto, a mo’ di mantra, con Marco Pannella che “La strage di legalità ha sempre per corollario nella storia la strage di popoli”?
E di quando abbiamo denunciato brogli nella fase di formazione delle liste nel 2000, nel 2001, nel 2005 e nel 2010 ti sei accorto? Temo di no, così come probabilmente nemmeno ti rendi conto di quanto la nostra sia una “democrazia reale”, così come un tempo si parlava di “socialismo reale”.
Milioni di italiani, la stragrande maggioranza, sono per dirla con Pannella “Italiani brava gente”, non sanno, non sono messi in condizioni di sapere. Ma è pur vero che in questo Paese vive nel Dna di alcuni quel “niente nemici a sinistra” e si aggira lo spettro di Togliatti, che definiva Carlo Rosselli un “socialfascista”. Alcuni, temo, sono portatori sani di questa cultura e la esprimono in maniera inconsapevole.
Di quante cose non ti sei accorto caro Gildo? Quanto sei stato distratto?
Parli di scandali e di Fenice, e non ricordi - perdona l’autoreferenzialità - che è stato il sottoscritto a far esplodere lo scandalo Fenice, a dire e a denunciare che c’era stata l’omissione di atti d’ufficio da parte dei funzionari Arpab, ad invocare il sequestro dell’impianto Edf, a raccontare l’inerzia della Procura di Melfi, a parlare di disastro ambientale e ad invocare legalità e il rispetto della Convenzione di Aarhus, del diritto al poter conoscere per deliberare. Ah ‘sti Radicali, maledettamente fissati con il rispetto della legge, del dettato costituzionale e sempre pronti a disobbedire a leggi ritenute ingiuste, assumendosene ghandianamente la responsabilità. E pronti anche ad affermare che il Supremo Garante del dettato costituzionale, il Presidente Napolitano, è omissivo rispetto al suo ruolo di custode e garante della legge. Siamo fatti così caro Gildo, e forse è per questo che ci tocca di essere rimossi e censurati.
I nostri lumi sono i Rossi, i Rosselli, gli Einaudi,  i Don Sturzo. Siamo socialisti, antiproibizionisti, federalisti europei, ecologisti, liberali e liberisti e siamo pazzi, sì pazzi di libertà.
Ti sei accorto, Gildo caro, di quante volte ho ripetuto l’Italia è uno “Stato canaglia” in materia di ambiente così come lo è in materia di giustizia”?
E di tutte le volte che con Marco Pannella abbiamo denunciato “l’amnistia clandestina e di classe in atto”, alla quale vorremmo poter rispondere con una amnistia legale, quella prevista dall’art. 79 della Costituzione e che sarebbe una “AMNISTIA PER LA REPUBBLICA”?
Ti sei accorto di chi come Rita Bernardini, Maurizio Turco, Irene Testa, Maria Antonietta Farina Coscioni, ha imbracciato le “armi” della nonviolenza per chiedere legalità, per difendere il diritto di un’ intera popolazione a non essere coglionata dal Regime?
Gildo caro, parli di scandali, dici di non esserti accorto; c’è chi invece della nostra presenza e della nostra testardaggine ha avuto modo di accorgersi, come l’ex direttore dell’Arpab Vincenzo Sigillito, che non è un mostro, ma solo il prodotto di un sistema.
E pensa un po’, caro Gildo, nelle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta Fenice, che poi è esplosa, il dottor Sigillito parla del sottoscritto e dei Radicali.
E così, in una delle tante conversazioni carpite dagli inquirenti, io vengo indicato in senso dispregiativo come “Coscioni quello là” e in un’altra il Direttore dell’Arpab dice: “Bolognetti può dire quello che vuole, non è il mio interlocutore”.
E ancora in altre pagine vengo definito di volta in volta “sciagurato”, “stronzo”, “speculatore”.
Poi c’è una conversazione in cui Sigillito afferma: “Non è che nu Bolognetti qualunque è capace di capire i dati”; e questo mentre si programmava a tavolino la demolizione della mia immagine e della mia credibilità, con giornalisti compiacenti che poi sono stati ben ricompensati.
Poi, però, iniziano a manifestare preoccupazione di fronte alla tenacia di chi prova di tanto in tanto a dar corpo al “non mollare” di Ernesto Rossi. E così leggi che commentano le denunce del sottoscritto, le mie richieste di dimissioni, ecc. ecc.
Perché vedi caro Claps, noi altri, spesso ridotti a combattere da partigiani, non ci facciamo intimidire dall’arroganza, dalle denunce, dalle perquisizioni e da chi vorrebbe tapparci la bocca.
Ecco, spero davvero di averti rinfrescato la memoria e non ti chiederò dov’erano quelli che ti accompagneranno in questa tua avventura elettorale. Leggi ti prego “La peste italiana”, potrebbe svelarti un mondo che non conosci, che non puoi e non vuoi vedere.
 
Maurizio Bolognetti

 

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