Napolitano non è Pertini. Dallo "Scandalo petroli" al "decreto salva Ilva"

Napolitano, Presidente della Repubblica
Di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani. 
 
Da che parte sta Napolitano? Certo non dalla parte dello Stato di diritto. A dimostrarlo la sua decisione di avallare l'atto governativo di dissequestro degli impianti Ilva. Una decisione che Marco Pannella non ha esitato a definire eversiva.
 
Potremmo dirci stupiti, ma tutto sommato siamo di fronte a quello stesso Presidente che non ha voluto esercitare il suo ruolo di garante e custode della Costituzione sulla questione giustizia-carceri e che solo pochi giorni fa ha offerto il suo alto patrocinio al convegno lucano sponsorizzato da Assomineararia. Forse, e dico forse, anche in questo caso il Presidente si è esposto.
 
Il 9 febbraio del 1974, il pretore Mario Almerighi, titolare dell'inchiesta sullo "scandalo petroli", ebbe a chiedere a Sandro Pertini, allora Presidente della Camera, di essere ricevuto. L'episodio, raccontato dallo stesso Almerighi nel libro "Petrolio e politica", è di sicuro interesse.
 
Nell'accoglierlo, l'allora Presidente della Camera fece entrare Almerighi e il suo accompagnatore nel locale lavanderia e giustificò la cosa dicendo: "Dovete sapere che questo palazzo è pieno di microspie. La democrazia della nostra Italia sta attraversando un momento delicatissimo. Corriamo il rischio che si realizzi un colpo di Stato che ci faccia ripiombare nella barbarie del ventennio".
 
Pertini, dopo aver ascoltato la gravità delle cose che aveva da riferire Almerighi, disse al giovane pretore: "Io starò al vostro fianco, così come nel corso della mia vita sono sempre stato al fianco dei valori della democrazia e della legalità".
 
Perdonatemi, ma proprio non ce lo vedo Napolitano prendere la decisione di ricevere dei magistrati fortemente esposti, non fosse altro per la fogna in cui avevano messo le mani.
 
Quanto si sta consumando sulla pelle dei tarantini è l'ennesima pagina vergognosa di quella crisi di legalità di cui parla Pannella, in un Paese che è sempre più stritolato nella morsa dell'antidemocrazia: questa volta non quella del ventennio, ma quella del sessantennio, con buona pace del Presidente partigiano.

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