Ilva, Elisabetta Zamparutti: no a soluzione politica, dire la verità sull'insostenibilità dell'impianto

Ilva Taranto

Sull'informativa del Ministro dell'Ambiente Clini in merito al decreto ILVA, Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale in Commissione Ambiente, ha dichiarato:

"Il Ministro Clini continua a dire che l'azienda è impegnata ad investire le risorse necessarie, 3,5 miliardi di euro, per realizzare il risanamento dello stabilimento, ma dove sono i documenti comprovanti questo impegno? Su questo presento un'interrogazione per conoscere solidità finanziaria; liquidità disponibile; linee di credito a cui l'azienda può accedere e per quali importi, oltre che per sapere se esistono pregresse situazioni debitorie del gruppo RIVA nei confronti del sistema di credito.

Così come non corrisponde al vero, come sostiene il Ministro, che l'ultima AIA ha recepito tutte le prescrizioni della magistratura. Nè è vero che la Procura ha bloccato l'area a freddo e dunque anche le attività di risanamento.”

“Temo – ha continuato la deputata Radicale – che questa interferenza politica sull'operato della magistratura alimenterà problemi d'ordine pubblico perché non si dice ai cittadini la verità sull'insostenibilità di un impianto obsoleto né si creano le condizioni di un'alternativa per gli operai dell’ILVA che dovrebbero essere da subito impiegati nell’opera di bonifica del territorio di Taranto, mettendo a carico dei vari soggetti responsabili, tra cui il gruppo Riva, i costi relativi a quelle che sono state le loro responsabilità."

Elisabetta Zamparutti ha concluso dicendo: "Non credo ad una soluzione politica tramite decreto né voglio siano fatti favori ad un’azienda che sarà pure il primo polo siderurgico in Europa, ma è anche il primo polo cancerogeno a Taranto. Senza contare i rischi insiti in uno stabilimento dove, se il tornado di ieri avesse colpito i parchi minerali o avesse fatto esplodere il gasometro dentro ILVA, gli effetti avrebbero potuto essere apocalittici”

 



SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.