Mgf/Onu: testo di risoluzione adottato dal terzo comitato dell'assemblea generale, rappresenta una pietra miliare nello sforzo globale per porre fine a questa violazione dei diritti umani

Bimba africana, mutilazioni genitali famminili

Oggi 26 novembre 2012 il Comitato per gli Affari Sociali, Culturali ed umanitari (solitamente indicato come “Terzo Comitato”) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato formalmente il testo di Risoluzione dal titolo “Intensificare gli sforzi globali per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili”, depositato dal Gruppo Africano presso le Nazioni Unite lo scorso ottobre. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite discuterà la sua adozione in plenaria a dicembre, nell’ambito della sua 67a sessione. L'adozione formale di questa proposta di risoluzione è il risultato di  una campagna internazionale per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili (MGF), guidata da una Coalizione in continua espansione, composta da Non c'è Pace Senza Giustizia, il Comitato Inter-Africano sulle pratiche tradizionali con effetto sulla salute delle donne e bambine, Euronet-FGM, e le Ong La Palabre, Manifesto 99 ed Equality Now. 

Dichiarazione di Alvilda Jablonko, coordinatrice del programma MGF di Non c’è Pace Senza Giustizia:

"Non c’è Pace Senza Giustizia ed il Partito Radicale, insieme ai loro partner della Coalizione internazionale per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili, salutano l’adozione presso il terzo comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di un testo di Risoluzione sulle mutilazioni genitali femminili, che si staglia come pietra miliare della campagna per coinvolgere la leadership globale nella lotta contro le MGF in quanto violazione flagrante e su larga scala dei diritti umani fondamentali di donne e bambine. 

Il testo adottato oggi rappresenta un contributo essenziale verso il riconoscimento da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di questa violazione dei diritti umani come un problema mondiale che riguarda le vite quotidiane di donne e ragazze in tutto il mondo. In particolare, il progetto di risoluzione invita gli Stati a condannare « tutte le pratiche nefaste che colpiscono le donne e le ragazze, in particolare le mutilazioni genitali femminili, e di adottare tutte le misure necessarie, comprese misure normative per vietare tale pratica e proteggere le donne e le ragazze da questa forma di violenza, e per porre fine all'impunità ».

Auspichiamo l’adozione a dicembre da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di questo strumento essenziale per fornire un appoggio inequivocabile alle azioni degli Stati ed attivisti in prima linea nella battaglia per contrastare e porre fine una volta per tutte a questa violazione dei diritti umani sia a livello nazionale che a livello internazionale ».   

Campagna Ban FGM Nel corso degli ultimi anni, i membri della Coalizione Ban FGM hanno collaborato in diverse iniziative per rafforzare la consapevolezza a livello internazionale sul bisogno di una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che metta al bando questa violazione dei diritti umani, raccogliendo il sostegno di attivisti dei diritti umani, organizzazioni femminili, membri del parlamento e rappresentanti governativi attraverso Africa ed Europa.

Risultati tangibili che hanno dato uno slancio positivo verso una Risoluzione sono già stati raggiunti nel corso dello scorso anno. Un momento chiave in questo processo è stata la Decisione presa nel luglio 2011 da parte dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Africana per appoggiare una Risoluzione da Parte dell’Assemblea Generale. Il gruppo Africano alle Nazioni Unite ha preso lo spunto per rafforzare la volontà dei Capi di Stato presentando la Decisione durante la Commissione delle Nazioni Unite per la Condizione delle Donne (UN Commission on the Status of Women -CSW) in marzo 2012, raccomandando che questo tema delle Mutilazioni Genitali Femminili, finora discusso solo nel contesto del CSW, sia formalemente inserito dall’Assemblea Genrale nelle tematiche riguardanti “il miglioramento delle condizioni delle donne”. 

Nel luglio 2012 l’ECOSOC (Consiglio per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite) ha espresso il suo sostegno alla raccomandazione del CSW e richiesto che il tema delel MGF sia aggiunto all’agenda della 67° Assemblea Generale.  

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