Rom: a Rita Bernardini il Premio Phralipè 2012. la deputata radicale è la personalità che si è più battuta per i diritti dei rom

Rita Bernardini - dichiarazione di voto alla Camera

E’ la deputata radicale Rita Bernardini la personalità che si è maggiormente distinta per l'impegno a difesa dei diritti dei Rom, secondo l’associazione Thèm Romanò, presieduta dal prof. Santino Spinelli, che ha deciso di attribuirle il prestigioso Premio Phralipé Solidarietà e Fratellanza per l’anno 2012. La consegna del premio avrà luogo domani, sabato 27 ottobre, alle ore 21,00 presso il Teatro Fenaroli di Lanciano (CH). 

Tra i parlamentari più attivi in Italia contro le discriminazioni verso Rom e Sinti sin dall’inizio della legislatura, Rita Bernardini ha visita diversi campi in Italia depositando interrogazioni sulle loro condizioni. Nel 2008 sostiene le manifestazioni auto-organizzate sorte in seguito ai fatti di Ponticelli si reca sul posto insieme a Maurizio Turco, Maria Antonietta Farina Coscioni e all'eurodeputata ungherese di origine rom, Viktoria Mohacsi. 

Denuncia da subito l’illegalità degli sgomberi legati al piano nomadi ed è fra gli organizzatori della manifestazione "Prendetevi le nostre impronte, non toccate i bambini rom e sinti". In Parlamento si batte per il riconoscimento dello status di minoranza e  l'estensione della tutela delle minoranze linguistiche storiche a rom e sinti; è promotrice, con il senatore radicale Marco Perduca, dell'inter-gruppo parlamentare "Amici del popolo Rom" e si schiera a sostegno della strategia nazionale d'inclusione e lotta per il riconoscimento del Giorno della Memoria del Porajmos. Nell’ambito del suo incessante impegno sul fronte delle carceri, si batte contro la reclusione dei bambini con le madri, senza mai mancare di sottolineare l'elemento discriminatorio che vede questo fenomeno toccare quasi esclusivamente bambini e donne Rom. 

Rita Bernardini riceve il Premio Phralipé mentre sta portando avanti insieme alla segretaria dell’associazione Il detenuto Ignoto Irene Testa, una durissima azione nonviolenta di sciopero della fame, alternato a quello della sete, per affermare la necessità di un provvedimento di amnistia di fronte all’incapacità delle istituzioni di affrontare l’illegalità delle carceri italiane e la crisi dell’intero sistema giustizia.

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