Lord Falconer: la decisione sulla guerra in Iraq "ha indebolito la democrazia"

Lord Falconer

 Mentre l'inviato del Quartetto per il Medio Oriente, Tony Blair, continua ad arricchirsi grazie alle consulenze fornite tramite la Tony Blair Associates, (la fusione fra Glencore e Xstrata da lui mediata gli avrebbe fatto fruttare circa un milione di sterline) e mentre la Commissione consultiva sulle opere d’arte (Advisory Committee on Works of Art) della Camera dei Comuni a Londra ha proposto, come da tradizione per ogni ex premier, l’installazione di un busto commemorativo di Blair nella sala dei deputati collocata all'entrata dell’aula della Camera dei Comuni, alcuni giorni fa un influente membro del gabinetto dell’ex Primo ministro ha rilasciato una dichiarazione significativa sul futuro della democrazia britannica.

Venerdì 8 settembre, Lord Falconer, ex Lord Cancelliere ed ex Ministro della giustizia del governo Blair, in vista del decimo anniversario della pubblicazione del “Dossier di Settembre” nel quale si sosteneva che fosse "fuor di dubbio" che Saddam fosse in possesso si armi di distruzione di massa in grado di esser attivate in meno di 45 minuti, ha ammesso che quella decisione “ha sicuramente minato le basi della democrazia inglese”. L'affermazione giunge a pochi giorni di distanza dal rifiuto dell'Arcivescovo Desmond Tutu di prender parte ad una conferenza a Johannesburg assieme a Blair.

Lord Falconer è stato uno dei principali alleati di Blair nella campagna per l’invasione dell’Iraq e sebbene si dica ancora favorevole all'intervento armato, ritiene che “le ragioni date ai cittadini britannici per giustificare tale decisione erano inadeguate” e per questo “l'intervento è avvenuto senza il pieno sostegno della popolazione”.

L'ex Ministro è stato anche accusato di esser tra i principali esponenti di allora ad aver esercitato maggiori pressioni sul Procuratore generale Lord Goldsmith affinché desse un parere legale positivo riguardo all'intervento armato. Lord Falconer ha respinto queste accuse.

*Fonte: Guardian

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