Russia, Realpolitik di Putin: espelle agenzia di aiuti Usa e protegge agente ricercato per omicidio Litvinenko

Putin

Dopo aver appreso che Vladimir Putin ha espulso dalla Russia, a far data dal 1° ottobre prossimo, l’ente governativo USA “UsAid”, che da oltre vent’anno sostiene le organizzazioni per i diritti civili russe (fra cui “Golos”, “Memorial”, “Transparency International”), Marco Perduca (senatore radicale, vice-presidente Senato Partito Radicale) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) hanno dichiarato:

Al di là delle dichiarazioni ufficiali con le quali Putin e la sua maschera “liberale” Medvedev cercano di accreditare la Russia come un paese normale, perfettamente integrato nella comunità internazionale, sono le azioni concrete che contano e che testimoniano come la Russia sia, in realtà, una “democratura” (democrazia formale + dittatura sostanziale). Si espelle chi finanzia il dissenso, si accoglie con le braccia aperte chi è ricercato dalla giustizia internazionale con l’accusa di omicidio: Andrej Lugovoy è un ex agente del KGB, di cui le autorità inglesi hanno richiesto alla Russia l’estradizione, accusandolo dell’omicidio a Londra del dissidente russo Aleksandr Litvinenko. Non solamente Lugovoj non è stato estradato ma è stato premiato da Putin con la carica di deputato e con la nomina a membro del Comitato per la Sicurezza della Duma.

Morale della favola, purtroppo vera e non a lieto fine: chi tocca Putin muore o deve fare le valigie; chi aiuta Putin a fare il lavoro sporco vive protetto, impunito e riverito.

 

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