AgCom condanna la Rai per silenzio su giustizia e carceri. Staderini e Beltrandi scrivono a Presidente e Dg Rai

Agcom

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con la delibera n. 354/12/CONS, ha accertato l’inottemperanza da parte della RAI a un precedente provvedimento della stessa Agcom con cui la Concessionaria di servizio pubblico era stata richiamata a informare e approfondire la situazione della giustizia e delle carceri italiane.

Dopo che per più di un anno la RAI ha ignorato il richiamo, l’Agcom ha adesso ordinato di “assicurare la trattazione delle iniziative intraprese dai Radicali e dal loro leader Marco Pannella sul sovraffollamento delle carceri in programmi di approfondimento che, per congrua durata e orario di programmazione, risultano maggiormente idonei a concorrere adeguatamente alla formazione di una opinione pubblica consapevole su temi di attualità di rilevante interesse politico e sociale, entro il termine di quattro mesi a decorrere dal mese di settembre 2012”. Nel mirino trasmissioni di grande ascolto come Ballarò, Che tempo che fa o Porta a Porta in prima serata. Se la Rai non ottempererà all’ordine dell’Agcom è prevista una sanzione da 250 mila euro sino alla sospensione dell’attività.

A seguito della condanna, il Segretario di Radicali italiani, Mario Staderini, e il deputato radicale Marco Beltrandi, componente della Commissione di vigilanza, hanno oggi scritto una lettera al Presidente e al Direttore generale della Rai sottolineando che “non è questione che riguarda un soggetto politico, quello Radicale, bensì un tema di fondamentale importanza rispetto al quale il servizio pubblico è venuto meno ai suoi obblighi, impedendo all’opinione pubblica di conoscere e di approfondire una questione sociale e politica dagli evidenti e gravi riflessi negativi sullo Stato di diritto, valutabili anche in termini di mancata crescita economica”.

Staderini e Beltrandi, nel ricordare la strutturale violazione da parte della RAI delle norme vigenti in materia di informazione e comunicazione politica, hanno quindi chiesto ai vertici RAI di esercitare le loro prerogative "affinché la Rai ottemperi tempestivamente agli obblighi cui è tenuta per legge e per le decisioni dell’Autorità.”

Roma 11 settembre 2012

Guarda la delibera AgCom (pdf)»


La lettera di Mario Staderini e Marco Beltrandi ai vertici RAI 

Al Presidente
Al Direttore Generale

Gentile Presidente, gentile Direttore,
con la presente ci rivolgiamo a Voi, assurti da poche settimane alla guida della Rai, in merito a due questioni che riteniamo non più differibili, e che in larghissima misura attengono direttamente alle responsabilità connesse al vostro ruolo nell’azienda.

Il 2 agosto scorso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha adottato la delibera n. 354/12/CONS con cui ordina alla RAI, a pena di una significativa sanzione economica, di “assicurare la trattazione delle iniziative intraprese dai Radicali e dal loro leader Marco Pannella sul sovraffollamento delle carceri in programmi di approfondimento che, per congrua durata e orario di programmazione, risultano maggiormente idonei a concorrere adeguatamente alla formazione di una opinione pubblica consapevole su temi di attualità di rilevante interesse politico e sociale, entro il termine di quattro mesi a decorrere dal mese di settembre 2012”.

Tale delibera segue l’inottemperanza da parte della Concessionaria, malgrado i ripetuti solleciti dell’Autorità, della delibera n. 211/11/CONS del 20 luglio 2011 con la quale l’Autorità aveva accertato “l’indubbio rilievo che la questione delle carceri e della giustizia riveste per il Paese in quanto tema di rilevante interesse politico e sociale connesso all’attualità della cronaca” e richiamato la Rai a incrementare l’informazione nei telegiornali e nei programmi di approfondimento.

Come si evince dai dispositivi delle delibere richiamate, non è tanto o soltanto una questione che riguarda un soggetto politico, quello Radicale, bensì un tema di fondamentale importanza per l’Italia che viene da lungo tempo occultato nella programmazione del servizio pubblico: l’urgenza, la necessità indifferibile (sono parole del Capo dello Stato), di affrontare la situazione della giustizia e delle condizioni carcerarie.

Le delibere richiamate, nelle loro motivazioni contengono i dati di fatto che evidenziano come il servizio pubblico radiotelevisivo sia venuto meno ai suoi obblighi, impedendo all’opinione pubblica di conoscere e di approfondire una questione sociale e politica dagli evidenti e gravi riflessi negativi sullo Stato di diritto, valutabili anche in termini di mancata crescita economica. Tutto ciò nonostante le continue, persino clamorose, iniziative politiche, anche nonviolente, messe in campo non solo dai Radicali, ma anche da oltre 40 mila cittadini che per la Rai non hanno avuto diritto di parola.

In particolare, sul tema giustizia e carcere è stata pervicacemente negata la possibilità anche di un solo dibattito in uno dei contenitori di approfondimento della Rai che vanno in onda in prima serata (come ad esempio Ballarò e Che tempo che fa): quando molto raramente se ne è parlato lo si è fatto solo unicamente, come sottolineato dall’Autorità, in programmi trasmessi in orari di basso ascolto o in spazi non congrui per consentire un minimo approfondimento e conoscenza.
In occasione della ripresa dei programmi di approfondimento, vi chiediamo pertanto di esercitare le vostre prerogative affinché la Rai ottemperi tempestivamente agli obblighi cui è tenuta per legge e per le decisioni dell’Autorità.

Da quanto descritto emerge anche una seconda questione che iniziamo oggi a porre alla Vostra attenzione, ovvero la strutturale violazione da parte della RAI delle norme vigenti in materia di informazione e comunicazione politica. Ciò è dimostrato da un pregresso letteralmente impressionante di pronunce ripetute dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Solo con riferimento ai Radicali, sono cinquanta (!) le delibere dell’Autorità che negli ultimi anni hanno accertato in capo alla RAI la responsabilità di aver impedito ai cittadini italiani di conoscere e giudicare le iniziative e le lotte dei soggetti politici radicali. In questa sede ci limitiamo a richiamare un paio di indicatori di questo stato di cose: esistono trasmissioni di approfondimento in prima serata Rai che da anni, sottolineiamo da anni, non ospitano alcun esponente radicale, nemmeno sui tanti temi che sono pure oggetto di nostre significative iniziative politiche. Così come esiste in Italia un leader politico, Marco Pannella, letteralmente vietato dal palinsesto Rai, nemmeno citato persino in due recenti documentari di Rai Storia, uno relativo alle battaglie degli anni ’70 sui diritti civili e sul divorzio, l’altro relativo alle lotte per i diritti degli omosessuali.

Tutto ciò premesso, fermo restando ulteriori approfondimenti in merito alle modalità con cui dare riparazione ai cittadini del comportamento tenuto per anni dalla Rai e rimanendo a disposizione per qualsivoglia chiarimento, siamo ad insistere nell’immediata ottemperanza a quanto ordinato dall’Agcom nelle delibere citate.

Distinti saluti

Avv. Mario Staderini                                                 on. Marco Beltrandi
Segretario Radicali Italiani                                       Commissione parlamentare di vigilanza

 

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