Ozono: Radicali chiedono intervento del Governo

Ozono

La delegazione Radicale alla Camera dei deputati ha presentato una interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e della Salute in merito alle misure da adottare  rispetto al rischio ozono dovuto all’ondata di calore.  

Elisabetta Zamparutti, membro della Commissione Ambiente e prima firmataria dell’interrogazione; Maria Antonietta Farina Coscioni, segretaria della Commissione Affari sociali; Maurizio Turco, membro della Giunta per le Autorizzazioni e della Commissione Affari Costituzionali; Emma Bonino, Vice Presidente del Senato; Marco Cappato, consigliere Radicale del Comune di Milano; Rocco Berardo, consigliere Radicale della Regione Lazio; Marco Pannella, Presidente del Senato del Partito Radicale; Alexandre de Perlinghi, blogger* militante ambientalista, hanno in proposito dichiarato:

“Mentre assistiamo ad una massiccia ondata di caldo con livelli di ozono simili a quelli che nel 2003 che causò un aumento di decine di migliaia di decessi in Europa, le autorità competenti non adottano serie misure di prevenzione né i piani d’azione previsti dalla Direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria e recepita nel nostro ordinamento. In questo modo – hanno detto i dirigenti radicali –  si espone a gravissimi rischi l’intera popolazione ed in particolare anziani e persone affette da patologie cardio-respiratorie.” 

I Radicali hanno poi concluso: “Chiediamo al Governo di attivarsi presso le amministrazioni competenti affinchè adempiano agli obblighi che derivano dalle norme comunitarie in materia di qualità dell’aria ma anche di far fronte alla massiccia ondata di caldo, con misure quali la chiusura degli uffici pubblici e dei servizi non essenziali, il fermo provvisorio degli impianti industriali più inquinanti, oltre che con l’incentivazione all’uso di mezzi pubblici anzichè quelli privati ed il contenimento del traffico.” 

Quello che segue è il testo integrale dell’interrogazione (link)
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro della Salute
Al Ministro dello Sviluppo economico
 
Premesso che:
mentre i livelli di ozono in tanta parte del territorio nazionale hanno raggiunto valori simili a quelli rilevati durante l'afa del 2003, che  provocò secondo Gilles Bruckner dell'Institut de Veille Sanitaire di Saint-Maurice, solo durante il mese di agosto in Europa, una mortalità superiore a 50.000 persone, gli interroganti constatano il la mancata adozione di serie misure di prevenzione dalla  parte delle autorità competenti; 
si è infatti rilevata, lunedì scorso 20 agosto a Lecco, la soglia di informazione di 180 µg/m3 da parte di tutte le stazioni e in 2 su 7 è stata superata la soglia di allarme di 240 µg/m3. Nella provincia di Milano, martedì scorso 21 agosto, 9 stazioni su 15 riportavano misurazioni oltre la soglia di informazione e a Trezzo sull`Adda è stata superata la soglia di allarme senza che scattasse alcuna reazione da parte della regione Lombardia, mentre tutte le centraline Arpa dislocate in provincia di Brescia hanno registrato livelli sopra la soglia di attenzione (180 microgrammi per metro cubo): 181 in città, a Darfo e Gambara, 195 a Sarezzo, 198 a Lonato. A Brescia il superamento è durato due ore, dalle 14 alle 16; a Lonato ben 7, dalle 13 alle 20. Nel Lazio dal 17 agosto il sito dell'ARPA non comunica piu le misurazioni degli inquinanti atmosferici;
per avere una cartografia complessiva della situazione italiana bisogna consultare siti stranieri, come quello francese di PREVAIR  o dei siti di enti privati come lamiaaria.it  (una iniziativa di Take Air srl.);
l’ondata di caldo prevista per questi giorni espone a seri e gravissimi rischi migliaia di persone in particolare anziani e persone affette da patologie cardio-respiratorie. Un recente studio della Environmental Protection Agency (Epa) americana ha evidenziato infatti i legami fra esposizione all’ozono e l’insorgenza di attacchi cardiaci; 
queste persone pagano il prezzo di politiche che per decenni hanno fondato il trasporto di persone e di merce sulla rete stradale ed autostradale invece di dare precedenza al trasporto pubblico e su rotaia;
secondo l'articolo 5.3 del decreto legislativo del 21 maggio 2004 di attuazione della Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008 , relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, nelle zone in cui, “sussiste un rischio di superamento della soglia di allarme, le regioni e le province autonome competenti adottano piani d'azione che indicano le misure specifiche da adottare a breve termine” detti piani possono prevedere, secondo i casi, “misure di controllo graduali ed economicamente valide e, ove risulti necessario, misure di riduzione o di sospensione di talune attività che contribuiscono alle emissioni che determinano il superamento della soglia di allarme, in particolare del traffico di autoveicoli, nonché misure efficaci connesse all'attività degli impianti industriali e all'utilizzazione di prodotti”;
inoltre, la Decisione della Commissione, del 19 marzo 2004 , afferma che "soltanto mediante drastiche riduzioni permanenti e su larga scala delle emissioni dei precursori dell'ozono si può ottenere una diminuzione sostenibile delle concentrazioni di picco dell'ozono e dei livelli generali dell'ozono nelle aree urbane e rurali in tutta l'Unione europea";
rimane tutt’ora senza risposta l’interrogazione 4-07991 su analoga emergenza del 2010;
si chiede di sapere: 
se si intenda acquisire dalle regioni e dagli enti locali maggiormente interessati dal fenomeno di questi giorni informazioni sulle misure adottate già quando viene raggiunta la soglia di informazione;
se il Governo ha chiesto alle autorità competenti la trasmissione dei piani d’azione adottati, laddove i livelli di ozono hanno raggiunto o stanno per raggiungere la soglia di allarme, ex art 5.3 del decreto legislativo del 21 maggio 2004 di attuazione della Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008 ed in caso negativo quali azioni di competenza si intendono promuovere ai fini dell’adozione dei suddetti piani;
se si sia in ogni caso provveduto, attraverso innanzitutto il servizio pubblico radio-televisivo, a sconsigliare l’uso dei mezzi di trasporto privati a vantaggio di quelli pubblici, servizi che le autorità locali dovrebbero rendere gratuiti quando i livelli di ozono raggiungono la soglia di informazione; 
se siano al vaglio del Governo l’adozione di misure quali la chiusura degli uffici pubblici, delle scuole e dei servizi non essenziali, l’imposizione di una diminuzione dei massimi di velocità sulle strade e autostrade, l’arresto provvisorio degli impianti industriali più inquinanti come avviene da anni in Francia e l’introduzione di divieti temporanei dell'uso di certi solventi e certe vernici in particolare sui cantieri navali.

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