Sentenza Consiglio di Stato su elezioni regionali/Radicali: Sblocca l'empasse riaprendo la strada amministrativa

Cota prenda atto sue gravissime responsabilità e consenta abbinamento elezioni regionali con politiche. Sentenza disponibile su sito associazione Aglietta
Dopo aver letto la sentenza del Consiglio di Stato relativa al ricorso di Mercedes Bresso e Luigina Staunovo Polacco inerente le elezioni regionali del 2010, Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) hanno dichiarato:
Dopo le inequivocabili sentenze penali che hanno stabilito con dovizia di prove la falsità dell'intera Lista “Pensionati con Cota” - risultata determinante per la vittoria di Roberto Cota alle regionali – si poteva essere indotti nell'errore di richiedere al Consiglio di Stato quello che sarebbe, secondo buon senso, giusto chiedere: tornare a votare. Ma il Consiglio di Stato non poteva dare più di quello che le proprie prerogative gli consentono. Il CdS ha ricordato a tutti che il TAR del Piemonte non si è ancora espresso sulla questione delle autentiche di firma false e delle firme false della Lista di Michele Giovine; lo puo' fare ora, senza attendere l'espletamento del giudizio civile, potendo usufruire di tutto il lavoro fatto dai giudici penali, poiché “non può negarsi l'equivalenza tra l'accertamento civile e quello penale del documento falso quanto alla sua efficacia probatoria” (pag. 12 della sentenza). Il Consiglio di Stato si potrà esprimere, se vi sarà ricorso, solamente dopo che il TAR si sarà espresso.
La strada amministrativa è dunque riaperta e Mercedes Bresso - a cui va tutto il nostro ringraziamento per non aver mai desistito da questa battaglia di legalità, riconoscendo e valorizzando sempre l'apporto radicale - ha dichiarato oggi che la percorrerà fino in fondo.
Certo, si possono avanzare seri dubbi sulla possibilità che l'iter amministrativo termini in tempo per consentire l'abbinamento delle elezioni regionali con quelle politiche.
Qui entra in ballo l'attuale presidente della Regione Piemonte. Roberto Cota porta sulle spalle la responsabilità politica gravissima di aver imbarcato nella sua compagine Michele Giovine, ben sapendo che egli era recidivo, avendo già falsificato centinaia di firme nel 2005 e avendola fatta franca solamente grazie a una leggina di Berlusconi, poi dichiarata incostituzionale dalla Consulta.
Cota può, dimettendosi a tempo debito, consentire agli elettori piemontesi di votare in un unico turno, quest'autunno o la prossima primavera, sia per le regionali che per le politiche; un abbinamento che farebbe risparmiare milioni di euro e costituirebbe anche un forte dato di semplificazione politica. Di questi tempi, non sarebbe poca cosa.
Come da tradizione radicale, la sentenza di oggi e tutti gli altri documenti sulla vicenda “firme false” sono a disposizione di tutti i cittadini sul sito dell'Associazione Aglietta.
Torino, 1° agosto 2012
Manfredi (348/5335305) Boni (348/5335309)
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