Roma Sì Muove / Staderini: Comune di Roma ostacola la raccolta firme referendaria. Ritardi senza precedenti, s'intervenga

Il Comitato Roma Sì Muove, promotore degli 8 referendum consultivi su trasporto pubblico, diritti, ambiente e costi della politica, ha inviato una lettera al segretario generale di Roma Capitale, Liborio Iudicello, per denunciare la lentezza dei tempi di vidimazione dei moduli per la raccolta firme da parte degli uffici comunali.
Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani, e i membri del comitato Bonelli e Croppi hanno dichiarato in una nota:
"Finora al comitato è stata garantita la vidimazione di appena 100 moduli ogni 48 ore per ogni quesito, una quantità assolutamente insufficiente per consentire un regolare svolgimernto della raccolta firme.
Nonostante al Campidoglio siano stati già forniti dai promotori centinaia di moduli, i ritardi degli uffici comunali hanno causato la cancellazione di decine di punti per la raccolta firme già organizzati con l'impegno di spesa per i vidimatori".
"Una situazione del genere non si era mai verificata nelle precedenti campagne referendarie, chiediamo al segretario generale del Comune di intervenire indicando un funzionario responsabile della vidimazione, per consentire ai cittadini di esercitare il loro diritto di scelta. È assurdo che, a due settimane dall'avvio della campagna referendaria gli Urp dei Municipi non abbiano ancora ricevuto i moduli per la raccolta firme, come obbligatorio per legge, e che non ci sia nemmeno un contatto telefonico comunale al quale poterci rivolgere in caso di problemi. Non vogliamo nemeno pensare che Roma Capitale voglia impedire ai cittadini di esercitare un loro diritto".
Spending rewiew, Roma Sì Muove: “Cda municipalizzate inutili, referendum li azzera”
“Domani il sindaco Gianni Alemanno incontrerà il commissario del governo alla spending rewiew Enrico Bondi: facciamo presente ad entrambi che i cittadini romani stanno firmando in massa per un referendum, incluso tra gli 8 proposti dal comitato Roma Sì Muove, che prevede l’abolizione dei Cda delle società in house di Roma Capitale, quelle cioè che hanno il Campidoglio come socio unico”.
Lo affermano, in una nota, i promotori del comitato Roma Sì Muove, Mario Staderini, Umberto Croppi ed Angelo Bonelli. “Le 11 municipalizzate del Campidoglio costano quattro milioni e mezzo di euro di soli emolumenti per gli amministratori – aggiungono – una cifra che può essere verisimilmente raddoppiata con i costi di struttura (segreterie, uffici, trasferte, telefoni e auto di servizio). Il decreto appena varato dal governo prevede un limite di tre membri per i Cda di queste società, la nostra proposta invece contiene un’indicazione più radicale e semplice: la sostituzione del Cda con un amministratore unico non solo garantirebbe subito un sensibile risparmio, ma soprattutto abolirebbe un organo totalmente inutile creato per spartire poltrone”.
I componenti del comitato sottolineano che: “L’esistenza stessa dei consigli di amministrazione in società che hanno un socio unico è solo fonte di lievitazione incontrollata della spesa in termini di assunzioni, consulenze e appalti”.
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