Bolognetti e Spera(Legamjonici) sull'inquinamento del Pertusillo

Acquedotto lucano

Di Maurizio Bolognetti (Direzione Nazionale Radicali Italiani e Segretario Radicali Lucani) e Daniela Spera (Chimica/ass.Legamjonici-Taranto)

 

La normativa italiana per le acque destinate al consumo umano non contempla la ricerca di Aeromonas. Un'acqua quindi pur risultando microbiologicamente conforme alla normativa vigente può evidenziare la presenza di tali microorganismi che possono proliferare nelle reti acquedottistiche, essendo più resistenti alla clorazione. Ci chiediamo se l'acqua che da Missanello giunge in Puglia risulta essere priva di questo agente patogeno. Ce lo chiediamo anche alla  luce delle preoccupazioni che nel 2010 'le colorazioni rossastre' nel Pertusillo destarono nell'Acquedotto lucano e che lo spinsero a 'controlli serrati'. Oggi, pretendiamo risposte documentate e certificate in merito a quanto accade.

E ancora, quali garanzie in relazione alla presenza di idrocarburi policiclici aromatici (IPA)? Ce lo chiediamo perché a tutt'oggi nessun ente ha escluso la presenza di tali contaminati nelle acque superficiali e nei sedimenti del Pertusillo. Gioverà ricordare che il 24 aprile del 2012, l’Arpab  finalmente ammetteva una presenza di idrocarburi policiclici aromatici nell’invaso del Pertusillo e che la stessa Agenzia per l’ambiente, nel giugno del 2011, rilevava il superamento delle concentrazioni soglia di alcuni inquinanti(Benzene, Toluene, Manganese) a seguito di campionamenti effettuati sui piezometri ubicati in prossimità del Centro oli. Tra l’altro in relazione al superamento delle CSC rilevato a giugno 2011, siamo ancora in attesa di poter conoscere il piano di caratterizzazione e le integrazioni allo stesso richieste all’Eni dalla Regione Basilicata. La presenza nelle acque sotterranee e di invaso di inquinanti che la IARC(Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) considera cancerogeni non può certo essere presa sottogamba e le risposte non possono e non devono essere omissive.

In ambiente acquatico gli IPA si legano al sedimento, al materiale sospeso o si accumulano nel pesce distribuendosi secondo il contenuto dei lipidi nei differenti tessuti. Perchè questi composti organici non sono stati ricercati nelle carpe anche per escludereò la loro presenza?

In seguito all’esposizione agli IPA il sistema immunitario puo' essere danneggiato al punto da compromettere la stessa qualità della vita dei pesci.

Gli IPA si accumulano nella bile, i cui livelli dei metaboliti IPA riflettono l’assunzione di questi contaminanti da parte delle specie e quindi possono essere considerati un valido biomarker di esposizione. Inoltre, l’analisi dei metaboliti IPA nella bile dei pesci si è dimostrata essere un metodo sensibile per studiare la contaminazione degli IPA, che hanno origine sia petrolifera sia pirolitica.

Ci chiediamo perché gli enti deputati a tali controlli abbiano ritenuto irrilevante la ricerca di IPA nella matrice ittica.

 



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