Immigrazione, Riccardi: dai Radicali pacchetto di proposte per 'salvare' la legislatura - video

Videomessaggio del Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione al convegno del Partito Radicale in corso al Senato: "Dare impulso all'integrazione per favorire la ripresa"
Roma, 14 giugno 2012
"Mi sembra che con il convegno di oggi stiate cercando di salvare questa legislatura dal punto di vista degli stranieri, individuando undici proposte attuabili in questo scorcio di legislatura", così il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi in un videomessaggio che sarà trasmesso nel corso del convegno "Immigrazione, una sfida & una necessità", che si è aperto questa mattina al Senato presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, promosso dal Partito Radicale con il sostegno di Open Society Foundation.
"Nutro molta speranza nel vostro lavoro - ha detto il ministro rivolgendosi a Emma Bonino e ai Radicali - perché conosco da anni la vostra tenacia, l'intelligenza e la vostra dedizione alla causa dei diritti dell’uomo. Potete essere un motore importante, una realtà che coagula delle proposte per far divenire i migranti cittadini".
"Il paese legale è spesso lontano dal paese reale. Tra la gente, nel paese reale, il percorso di integrazione è molto più avanti di quanto noi lo riconosciamo" quindi "abbiamo il dovere di far sì che il paese reale e il paese legale vadano di pari passo". Poi, soffermandosi sul tema del lavoro - che insieme alla scuola rappresenta un "problema decisivo" - il ministro ha spiegato che "ci sono dei settori in cui si utilizza senza scrupolo e in maniera massiccia la manodopera straniera irregolare. La criminalità recluta i disperati e tutto questo va combattuto e sanzionato senza cedimenti", ha osservato, puntualizzando che nell'attuazione di misure come la direttiva europea sul lavoro irregolare è necessario però tener conto di casi di anziani e disabili "che hanno sbagliato, magari per ignoranza o per la precarietà insita nelle loro condizioni esistenziali", per non rischiare di ingenerare "una guerra tra poveri".
"Dobbiamo innanzitutto riconoscere che il lavoro degli stranieri e degli immigrati, come quello degli italiani, produce il Pil nazionale e noi abbiamo bisogno dei lavoratori stranieri", ha continuato Riccardi che di recente ha visitato le zone terremotate e si è detto "colpito dal civismo di quella gente che non chiede niente se non di poter ricominciare a lavorare” ed è preoccupata che i lavoratori stranieri se ne vadano. “Nelle tendopoli ho visto italiani e stranieri insieme, e sotto i capannoni con gli italiani sono morti gli stranieri. Quei morti che hanno lavorato per costruire il nostro Paese".
Nel suo messaggio, il ministro ha inoltre espresso “pieno sostegno al riconoscimento delle lingue rom e sinti tra le minoranza linguistiche”, come recentemente stabilito dalla Commissione esteri della Camera. Su quell’emendamento del deputato radicale Matteo Mecacci e del collega Jean Leonard Touadì del Pd il governo, lo ricordiamo, aveva espresso in commissione parere contrario.
Riccardi, infine, ha parlato a lungo dell'importanza dell'integrazione: "Non tutto è semplice, abbiamo bisogno di mediatori culturali tra i mondi degli immigrati e la realtà del nostro Paese", "penso alla famiglia, alle famiglie di stranieri, e in particolare alle donne, che possono essere prigioniere delle famiglie ma possono anche essere grandi elementi nel processo di integrazione. Credo che il nostro scopo sia far sì che la realtà di integrazione già esistente nel nostro Paese sia riconosciuta a livello legale" e allo stesso tempo "attraverso percorsi legislativi ma anche con buone pratiche amministrative e una nuova cultura" dare impulso al'integrazione. "Perché dare un impulso all’integrazione - ha concluso - vuol dire ripresa, vuol dire un’Italia di domani".
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