Rinnovabili, Zamparutti: Commissione Ambiente respinge controrelazione sulle rinnovabili e resta sorda agli appelli per riequilibrio sistema di incentivazione

Energie rinnovabili

La Commissione Ambiente della Camera ha approvato oggi la relazione conclusiva "dell'Indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili”, proposta dal deputato del PD Salvatore Margiotta, respingendo la relazione alternativa della deputata Radicale Elisabetta Zamparutti, la quale ha in proposito dichiarato:

“Dopo due anni di audizioni sul tema delle politiche ambientali e la produzione di energia da fonti rinnovabili dalle quali è emerso un quadro fortemente e gravemente sbilanciato a favore delle sole rinnovabili elettriche, in particolare eolico e soprattutto fotovoltaico, la Commissione Ambiente ha votato una relazione conclusiva che ignora i forti appelli, in particolare quelli dell’Autority per l’energia ed il gas, a riallocare risorse verso i più promettenti settori del termico e dell’efficienza energetica e di fatto si preoccupa di difendere il solo settore fotovoltaico dalle modifiche proposte con il V Conto energia.”

“Per questo motivo ho presentato una contro relazione per chiedere innanzitutto l’adozione di una strategia energetica nazionale incentrata sull’efficienza, che consenta i massimi risultati in termini di riduzione delle emissioni climalteranti al minor costo possibile per l’economia, per la società e per l’ambiente e di smettere di destinare maggiori risorse alle fonti più costose, meno efficienti e maggiormente invasive dei territori come di fatto sono l’eolico industriale ed il fotovoltaico a terra.”

“Ho altresì criticato il Governo che usa un nuovo decreto per modificare al rialzo l’obiettivo del 26,39% dei consumi di elettricità al 2020 soddisfatto da fonti rinnovabili in quanto l’obiettivo è stato definito con il Piano nazionale d’Azione per le energie da fonti rinnovabili trasmesso all’Unione Europea nel 2010 e la sua modifica deve eventualmente avvenire con un nuovo strumento di pianificazione che consideri il contesto generale e non un singolo elemento.”

“Pur dando atto al Governo Monti di aver posto un freno al fotovoltaico su terreni agricoli la mia relazione chiedeva una normativa nazionale più rigorosa e restrittiva per l’identificazione dei siti adatti a ospitare gli impianti eolici. Raggiunti con sette anni di anticipo gli obiettivi di energia elettrica da fonti rinnovabili previsti per il 2020, ben si dovrebbe procedere alla soppressione o almeno a un radicale ridimensionamento degli incentivi all’eolico, divenuti evidentemente superflui. Mentre, ai fini di una riconversione dell’economia verso modelli di crescita sostenibile, occorre percorrere con decisione la via della leva fiscale, a partire dall’imposizione di una carbon tax, spostando il carico fiscale dai redditi da lavoro alle risorse non riproducibili, in linea con quello che è anche il dibattito in corso in ambito UE.”

 



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