Grillo, l’antipolitica, la giustizia, le carceri, l’amnistia, le dichiarazioni di Napolitano, le riforme istituzionali

Napolitano interventi su carceri

Quella che segue è la trascrizione, non rivista dall’autore, della domenicale conversazione di Marco Pannella e Massimo Bordin a “Radio Radicale”. Trascrizione a cura di Marco Valerio Lo Prete.

Sulla “necrofilia” dei media italiani dimostrata dopo l’attentato di Brindisi:
“A me risulta che vi sono stati almeno 300 agenti della Polizia penitenziaria suicidi negli ultimi anni, mi risulta che vi sono stati 600 suicidi nelle carceri: ora, vorrei sapere se c’è un audiovisivo o un giornalista tra quelli, visto che abbiamo visto le mamme, i nonni e i nipotini di qualsiasi evento di cronaca nera, e non abbiamo visto una madre, un figlio, della Polizia penitenziaria o detenuti che almeno per il 40 per cento sarebbero risultati innocenti alla fine della tortura italiana! (…)

“…E’ possibile che quella roba dei Maya parlasse dell’inizio del millennio e secolo, o sbaglio? Io ritengo che di guai ne abbiamo già avuti tanti, probabilmente se i Maya fossero qui direbbero: ‘Ma avete visto, ve l’avevo detto!’. Poi stasera c’è l’eclissi di luna. Dopo che abbiamo parlato queste dure ore, dirò: ‘Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai. Silenziosa luna?’. E’ uno dei più bei canti di Leopardi, anche se pessimista perché si conclude così: ‘Funesto a chi nasce il dì natale’, ma sappiamo che Leopardi aveva qualche depressione anche qualche volta che sottolineava e inquinava la sua poesia. Vedremo quello che accade stanotte. Sul terremoto nessuno mi pare che abbia fatto un’osservazione: certo è stato un terremoto forte, del livello 6 della scala Richter, però in qualche misura essendo quella comunque una zona sismica ‘C’, cioè una zona sismica, di conseguenza la preveggenza che non c’è e la ragionevolezza che è poca - di questa e delle ultime due generazioni politiche in Italia - ci fanno pensare che le crisi ideologiche si sono tradotte in crisi idrogeologiche e di scarsa attenzione al governo della natura che è evidentemente aiutata nel cattivo senso, come a L’Aquila.

Questa attualità ha scacciato via quella della scuola di Brindisi e dei suoi riflessi. Io mi permetto di dire che questo è stato sicuramente e comprensibilmente aiutato dai media, nel senso che appunto abbiamo notato una cosa: è mancata una ragazza e altre sono ferite. Ma a questo punto abbiamo notato una cosa: che la necrofilia dei media italiani non è una balla, anche perché cosa molto seria. Tutti i regimi di stampo autoritario, oligarchico, fascista, tutti sono nel fondo necrofili e questo l’ho già ricordato diverse volte, però sono necrofili politicamente. Per esempio, a me risulta che vi sono stati almeno 300 agenti della Polizia penitenziaria suicidi negli ultimi anni, mi risulta che vi sono stati 600 suicidi nelle carceri: ora, vorrei sapere se c’è un audiovisivo o un giornalista tra quelli, visto che abbiamo visto le mamme, i nonni e i nipotini di qualsiasi evento di cronaca nera, e non abbiamo visto una madre, un figlio, della Polizia penitenziaria o detenuti che almeno per il 40 per cento sarebbero risultati innocenti alla fine della tortura italiana! Ho capito che questa per il nostro Presidente della Repubblica non è solo una ‘prepotente urgenza’ ma anche ‘intollerabile’. Ma forse hanno deciso di convertirsi alla civiltà della tolleranza sbagliandosi un po’ sul suo significato. Questi tollerano tutto!”. “E’ il modo per non fare nulla, nemmeno quello che sono obbligati per legge a fare”.

Grillo sarebbe antipolitica? Ma che anti-politica!
“Sarà sbagliata o pessima, ma è politica. Non è politica perché manda a quel Paese il ceto dirigente come sa e come può? E’ indubbio che, facendolo con tutto il talento e la grande arte dell’artista in splendida forma fisica, trovi molta gente che ha un momento da applauso, dicendo: ‘Finalmente c’è uno che gliele canta chiare’. Poi non è detto che quella canzone aiuti a uscire fuori dai guai”.

Lo “splendido intervento” del presidente dell’Unione delle Camere Penali Valerio Spigarelli durante un convegno trasmesso da “Radio Radicale”.
“Manca qualcosa è che anche lui parlava della politica. Allora, devo dire, finiamola! Grillo è antipolitica? Ma che anti-politica! Sarà sbagliata o pessima, ma è politica. Non è politica perché manda a quel Paese il ceto dirigente come sa e come può? E’ indubbio che, facendolo con tutto il talento e la grande arte dell’artista in splendida forma fisica, trovi molta gente che ha un momento da applauso, dicendo: ‘Finalmente c’è uno che gliele canta chiare’. Poi non è detto che quella canzone aiuti a uscire fuori dai guai’. E’ stato detto da qualche zelota del Pdl o del Pd – non li distinguo molto - che nell’ultima settimana, nei Tg, Grillo ha ricevuto spazi mediatici eccessivi: ma se non era una notizia quella, qual era? Forse che loro stanno nei guai o che stiamo nei guai come popolo? No”.

A proposito di “ripiegamenti nazionali, alcuni non molto più seri dei ripiegamenti nazionali di un Maroni” che continua a chiedere l’indipendenza della Padania:
“Il vero pericolo per il popolo padano è Maroni che, continuando a raccontare questa solfa della Padanìa – io sono d’accordo con Sgarbi, si chiama Padanìa e non Padania - cerca di pescare. E come è giusto, la gente che si sente tradita da loro, probabilmente a Parma vota non per il candidato del glorioso e onesto Pd, ma – come personalmente ho dichiarato farei anche io – a sostegno di Grillo. Ho dichiarato che personalmente voterei per il candidato grillino di Parma, anche se non c’è stato un grosso dibattito”. “E’ vero che il nostro Paese ha non una politica ma un regime nei confronti del quale magari eccedere non è opportuno, perché eccedere non è mai opportuno, ma è sicuramente comprensibile”.

Sulle dichiarazioni di Napolitano sulle carceri
“Mi auguro che il Presidente della Repubblica risenta la cosa che si era chiaramente dimenticato, che si era pentito gli fosse sfuggita, risenta il discorso sulla ‘prepotente urgenza’ di far uscire fuori tutto il popolo italiano, ma anche il mondo intero e l’Europa, da uno Stato italiano che è in condizioni tecnicamente criminali – e quindi anche criminogene – rispetto a diritti umani e Stato di diritto”.

Le dichiarazioni di questa settimana del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sul tema delle carceri
“Io dicendo questo ho un senso profondo di collaborazione, ma collaborare con qualcuno che essendo il Presidente della Repubblica nostra è nostro Presidente della Repubblica, sia pure di regime che non ha reso lui antidemocratico, un regime sessantennale che sta producendo – a livello del diritto – costantemente cose inimmaginabili. Sembra quasi che non dico Ignazio Silone, ma tutta la letteratura moderna inclusi i comunisti alla Saramago, hanno cercato di interiorizzare e diffondere il senso della giustizia come senso che storicamente si organizza, si anima e dura, se diventa istituzione, diritto e norma. Allora dico che mi auguro che il Presidente della Repubblica risenta la cosa che si era chiaramente dimenticato, che si era pentito gli fosse sfuggita, risenta il discorso sulla ‘prepotente urgenza’ di far uscire fuori tutto il popolo italiano, ma anche il mondo intero e l’Europa, da uno Stato italiano che è in condizioni tecnicamente criminali – e quindi anche criminogene – rispetto a diritti umani e Stato di diritto”. I richiami delle istituzioni europee. “Proprio recentemente”, in merito alla “risposta della Legge Pinto, quel bidone che è stato dato alcuni anni fa come prova della capacità italiana di interrompere la sua flagranza di reati contro il diritto costituzionale italiano, contro la legalità e la giurisdizione europea”, “la Cedu ha parlato di ‘obligation’, obbligo, e l’obbligo è per definizione ‘hic et nunc’”. “Che sia ‘intollerabile’, Presidente, non vuol dire nulla, nulla, nulla! Se lo Stato italiano ha l’‘obbligo’ di rispettare i diritti umani…”. “In Italia l’unica realtà vigente è la non legge, è il tradire la lettera e lo spirito delle leggi. Probabilmente la profezia dei Maya era questa qua” (...) “Il Presidente ha parlato di nuovo, ma ha parlato anche il 14 e 15 agosto a Nisida dicendo che ‘non c’erano le condizioni politiche’ per l’amnistia! Chissene fotte! Non è problema tuo, altrimenti stai napoletanizzando – facendo quelle cose atroci che sono state fatte al popolo napoletano - tutto il popolo italiano!”.

Sul ruolo del Presidente della Repubblica
“Già una domenica avevo detto che io auspicavo che non accadesse con il Presidente Napolitano quello che è accaduto – visto che lui è stato autorevolissima personalità napoletana - al popolo napoletano. Speriamo che il popolo italiano non venga trattato come si è trattato, e si continua a trattare, il popolo napoletano”.

Sui rapporti di Pannella con i comunisti come Bordiga e gli anarchici come Borghi. L’ideologia comunista nel pensiero di Napolitano
“Io credo che nell’80-90 per cento di coloro che sono più o meno grillini, questo è il risultato della alterità – per il momento – loro. Ma non devono dimenticare che perfino il ’68 era alterità, solo che le alterità che durano 10 anni non sono alterità”. “E’ l’alterità di Calamandrei, di Pannunzio. E’ anche l’alterità di qualche fondatore illustre del Partito comunista che veniva in Via XXIV maggio quando doveva venire a Roma, Bordiga, che aveva come sede la nostra quando a Roma. Credo che valga la pena di segnalare inezie, senza parlare della Federazione anarchica informale. Io posso dire, come dico ‘Bordiga’ rispetto ad altre storie, che ho la fierezza che quando Arnaldo Borghi, leader anarchico qualificato, voglio che si sappia chi è stato… Io, liberista, sono stato direttore di ‘Umanità Nova’”.

Ancora sul Presidente della Repubblica
“Già una domenica avevo detto che io auspicavo che non accadesse al Presidente Napolitano quello che è accaduto – visto che lui è stato autorevolissima personalità napoletana - al popolo napoletano. Speriamo che il popolo italiano non venga trattato come si è trattato, e si continua a trattare, il popolo napoletano. Lo ho detto da abruzzese-napoletano che è stato anche Consigliere comunale di Napoli, da quello che si preoccupa ancora – un po’ troppo, pare – del Vesuvio. Perché Napoli ha avuto momenti in cui si è parlato addirittura del ‘rinascimento europeo attraverso il rinascimento di Napoli’; ma di già avevo avuto un rimbrotto, l’unico che io ricordi da parte della famiglia Croce: perché quando comparve per la prima volta Bassolino come candidato, loro – come buona parte della borghesia napoletana – avevano delle speranze per questo giovane, mentre io mi ero permesso di dire che di speranze non ne avevo troppe”.

Sui fratelli Spaventa, la Destra storica, il liberismo. Un articolo di Sergio Romano sul “Corriere della Sera”
“Borghi aveva accettato – pur potendone trovare un altro con la tessera da giornalista - che fossi io, nel periodo di necessità, il direttore responsabile di Umanità Nova. E infatti devo dire che, andando a Carrara negli anni 50 e 60, sono sempre stato ben accolto dagli imprenditori del marmo, i quali mi accoglievano essendo tra virgolette ‘anarchici’, e io gli dicevo: voi c’avete un mucchio di grano e pagate le tasse, poi però contemporaneamente secondo voi se uno di voi vota, a questo punto è perso e per sempre dannato”.

Pannella e la tradizione presidenzialista, a partire dagli esuli antifascisti
“Quando noi facemmo la Lega all’americana, allora su 105 parlamentari socialisti, 83 aderirono a quella proposta che era presidenzialista e per il maggioritario, certo formalmente grazie a Claudio Martelli, ma grazie a un Claudio Martelli che sapeva che tutto quello che riguardava il dialogo con noi trovava l’accordo e il calcolo di Bettino Craxi”. Quanto ai continui riferimenti storici fatti durante la conversazione settimanale di Pannella, il leader radicale sottolinea: “Io so che i giovanissimi sono assetati di storia”.

Pannella ancora su Napolitano e l’amnistia
“Il fatto che il Presidente, anche a Bologna in una riunione recente, ha spiegato che ‘non ci sono le condizioni politiche per l’amnistia’, avrei voglia quasi di rispondergli affettuosamente: come si dice a Roma, ‘Fatti i cavoli tuoi’. Quello che è maturo politicamente o no, non sono cavoli tuoi, c’è piuttosto l’obbligo a cui ti e ci richiama il Comitato dei ministri”.

Ancora sull’iniziativa radicale sulla giustizia
“Con la discrezione e il riserbo che è una dote necessaria per chi è nelle posizioni apicali dello Stato, come Schifani, lui non cessa di ritornarci su, costantemente. E ripeto: con il riserbo che è un elemento costitutivo della sua funzione, come d’altra parte di quella del Presidente della Repubblica. Vorrei dire: il fatto che il Presidente, anche a Bologna in una riunione recente, ha spiegato che ‘non ci sono le condizioni politiche per l’amnistia’, avrei voglia quasi di rispondergli affettuosamente: come si dice a Roma, ‘Fatti i cavoli tuoi’. Quello che è maturo politicamente o no, non sono cavoli tuoi, c’è piuttosto l’obbligo a cui ti e ci richiama il Comitato dei ministri, che parla di ‘obligation’ e non di ‘dovere’ o di ‘saggezza’ del buon padre di famiglia. Qualche volta il fatto ‘dura lex sed lex’, se si è all’apice dello Stato, occorre tenerlo presente”(...)
“Simon Mago ha trovato la via giusta: per la simonia conta su Cesare, sul Cesare italiano. Il Vaticano ho l’impressione che venga indotto in queste pratiche – quelle che Socci finisce per ammettere come consistentemente pericolose o riprovevoli - dallo Stato italiano, dalla partitocrazia, dal regime che da 60 anni rende difficile la vita dei credenti che non hanno bisogno costantemente di nuovi dogmi”(...)
“Mi pare di avere sentito che Socci stamattina si è doluto dei costumi che prevalgono o si affermano all’interno del Vaticano”. “E’ vero che il protestante Gide (André Gide, scrittore francese e Premio Nobel per la Letteratura nel 1947, ndr) parlava delle ‘Caves du Vatican’, e qualche volta mi augurerei che i nostri amici, fratelli e sorelle protestanti italiani si occupassero in modo più aperto di questa situazione. Una delle cose che vado pensando e dicendo è che Simon Mago ha trovato la via giusta: per la simonia conta su Cesare, sul Cesare italiano. Il Vaticano ho l’impressione che venga indotto in queste pratiche – quelle che Socci finisce per ammettere come consistentemente pericolose o riprovevoli - dallo Stato italiano, dalla partitocrazia, dal regime che da 60 anni rende difficile la vita dei credenti che non hanno bisogno costantemente di nuovi dogmi”.

Sulle riforme istituzionali e sul presidenzialismo
“Io devo esprimere umanamente a Pier Luigi Bersani tutta la mia solidarietà, perché continuamente gli succedono piccoli guai. Per esempio adesso lui si è ricordato incidentalmente che loro erano per il doppio turno alla francese, ma dopodiché dimentica che lui era diventato più ‘ungherese’, che voleva il doppio turno alla francese ma con una quota di proporzionale, quindi peggio del Mattarellum. Ma il motivo qual era? Dicevano: ‘Sì, noi siamo favorevoli al doppio turno alla francese, ma dobbiamo fare fuori il Porcellum e quindi dobbiamo pure sacrificare qualcosa’. Adesso gli capita un guaio, che è la destra che gli dice ‘doppio turno alla francese’ e quindi gli toglie un alibi”.

I parlamentari del Pd pro amnistia
“Con il “buonismo ipocrita” sulle carceri “non vogliono accettare il dibattito vero: noi siamo fuori legge” (...) “Nell’ultimo mese sono aumentati di 500 i detenuti che secondo invece le dichiarazioni fatte un po’ a New York dalla ministra di Giustizia che parla di ‘sensibile riduzione dei detenuti’. Non so se lo racconta al Presidente della Repubblica, non so se il Presidente della Repubblica ci creda” (...) “Applicare il diritto, la legge, Presidente”, altrimenti “svendiamo continuamente valori, regole, leggi ed imperativi che abbiamo”.

Pannella sulla situazione del Mali e sul ruolo di Traoré (segretario Prntt)
“In queste ore non è a Bamako ma è nel Nord del Paese. E’ nel cuore delle lotte micidiali che sono in corso”. “Lui è molto attivo stando sui fronti peggiori, nei quali poi è difficile comprendere tra Tuareg, minoranze dei Tuareg, Al Qaeda e le altre cose”(...)
“Il problema della giustizia non è solo il fatto dell’1 per cento del Pil che viene perso secondo le stime della Banca d’Italia, perché probabilmente gli indotti sono maggiori di quelli presi in considerazione fino ad adesso. Non c’è solo il problema dei mancati investimenti anche dell’unico che è sembrato corrispondere alla visita di Monti, l’emiro del Qatar – perché dalla Cina e da tutti gli altri posti in cui era andato Monti, invece, nada: bisogna tenere presenti anche le delocalizzazioni che avvengono per gli stessi motivi”.

Le iniziative dei Radicali di questa settimana e la proposta degli “Stati generali della giustizia”, prospettata la scorsa settimana dallo stesso Massimo Bordin
“Nei giorni scorsi Rita (Bernardini, deputata radicale, ndr) è andata a una splendida assemblea per “Ristretti Orizzonti” sui problemi della giustizia e del carcere, e anche lì questa ipotesi è stata rilanciata. Il problema è evitare che diventi qualcosa di retorico; è un lavoro serio e importante, e questa mi pare una urgenza oggettiva. Spero che anche dal mondo accademico, ora o nei giorni prossimi, ci vengano delle prime risposte. Perché nell’avvicinarsi dell’estate, che per le carceri è quello che è, ma soprattutto perché Rita Bernardini sta riuscendo a dare anche altre cifre sulla giustizia” (…)
“Il problema della giustizia non è solo il fatto dell’1 per cento del Pil che viene perso secondo le stime della Banca d’Italia, perché probabilmente gli indotti sono maggiori di quelli presi in considerazione fino ad adesso. Non c’è solo il problema dei mancati investimenti anche dell’unico che è sembrato corrispondere alla visita di Monti, l’emiro del Qatar – perché dalla Cina e da tutti gli altri posti in cui era andato Monti, invece, nada: bisogna tenere presenti anche le delocalizzazioni che avvengono per gli stessi motivi”.

Il caso di Termini Imerese
“Capire quello che vuole davvero Marchionne è necessario, perché ci sono quelli che si sono mossi con giusti o ingiusti pregiudizi contro di lui, e contro la sua visione che – come tutte quelle capitalistiche importanti – non è solo domestica. E’ su questo che va inseguito concretamente”. Le dichiarazioni di Monti sul peso della giustizia come fattore frenante dell’economia italiana e le mancate azioni”.

La missione di Emma Bonino in Medio Oriente “avendo presente il problema di far maturare all’Onu” il bando delle mutilazioni genitali femminili
“Prevediamo per la prima decade di giugno un seminario di quelli che come Partito eravamo abituati a fare. Sarà una tre giorni di seminario di riflessione del Partito, molto probabilmente a Chianciano. Sarà un seminario del Partito sul fronte italiano, in particolare, che mi pare urgente anche per fare il punto sulla situazione di governo e sulle prospettive economiche ed economico-sociali”.

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