Trasparenza: market Montecitorio, il Presidente chiarisca e, soprattutto, metta online i benefit di tutte le cariche istituzionali

Montecitorio, aula

Dichiarazione di Rita Bernardini, Radicali/PD, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati: 

Il 1 febbraio scorso ero intervenuta in aula a fine seduta per chiedere che sul sito della Camera, oltre alle informazioni riguardanti il trattamento economico dei deputati semplici, fossero aggiunte quelle riguardanti il trattamento economico dei deputati con incarichi istituzionali, a partire dal Presidente dell’Assemblea, per proseguire con i Vicepresidenti, i Questori, i Presidenti di Commissione, etc..

In particolare, mi riferivo – fra i vari benefit - agli appartamenti privati ai quali sembrano avere diritto non solo il Presidente e i Vicepresidenti, ma anche gli ex Presidenti della Camera e i Questori. Questi ultimi, sfrattati dal superattico di Palazzo Marini 1 dismesso per rescissione del contratto, hanno trovato alloggio negli appositamente ristrutturati appartamenti del Palazzo ex Banco di Napoli, completamente arredati a loro gusto e piacimento.

Ora, immagino che tutto ciò sia perfettamente legale e che rientri nei “benefit” previsti, ma perché allora non comunicarlo ai cittadini e agli stessi deputati, riportando le informazioni sul sito Internet della Camera? Bisogna sempre aspettare le Iene o qualche improvvisato deputato cameraman con tanto di telecamera nascosta? Se si sceglie la trasparenza, questa comporta automaticamente la riduzione degli sprechi e dei privilegi.

A proposito di Iene, lo scoop giornalistico che hanno fatto nella puntata su Italia 1 del 23 aprile scorso intitolato “Roma – la spesa al Parlamento”, contiene notizie imbarazzanti (reati?) se non immediatamente giustificate e spiegate dalla Presidenza della Camera. Insomma, nel filmato si vedono due dipendenti della Camera con quattro buste piene zeppe di spesa che escono da un portone di Montecitorio per recarsi… dove, da chi? Ancora non lo sappiamo! Già, perché intercettati dai bravissimi reporter, i due imbarazzatissimi commessi ai quali era stato ordinato di eseguire quel compito, non solo – come è ovvio – non hanno risposto ma, dopo essersi infilati in un bar contando sulla stanchezza prima o poi delle “Iene”, se ne sono tornati sconsolati a Montecitorio senza aver effettuato la commissione loro affidata. A chi erano diretti tutti quei generi alimentari? Possono gli alimenti uscire dai bar e ristoranti interni della Camera? Si trattava della prima volta, o era un’abitudine?

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