Birmania, Emma Bonino: vittoria Aung San Suu Kyi inizio di un cammino difficile

Emma Bonino e Aung San Suu Kyi (visita segreta del 1996 come Commissario UE)

"Si tratta forse di un inizio per un cammino difficile e complicato per una regione stretta da grandi potenze. Aung San Suu Kyi ha accettato di esistere in questa apertura di contraddizioni. Da parte sua c'è un gesto di grande coraggio e speranza che ha retto a 15 anni di arresti domiciliari senza venir meno alla dialettica della non violenza. C'è la consapevolezza di percorrere tutte le stradi possibili per cercare l'apertura". È questo il commento che Emma Bonino fa a Tgcom24 sulla vittoria alle elezioni suppletive di ieri in Birmania del partito della leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi.

"Se si pensa che nel 2010 il suo partito non fu autorizzato a correre alle elezioni - spiega Bonino - questo è un risultato positivo. La Birmania è un paese di grandi nuclei di minoranze, alcune autonomiste e altre no, alcune anche espulse. Il quadro è complesso e gli interessi geopolitici di India e Cina si fanno sentire".

In merito alla vicenda dei marò in India, afferma: "Io non ho mai capito perché la nave sia entrata in acque nazionali indiane.

Da lì è tutto un susseguirsi di giurisprudenza nazionale indiana e francamente è molto difficile da decifrare. Per me è stata stupefacente la scelta di entrare in acque nazionali e in porto. Loro hanno detto di essere stati attratti con l'inganno, ma è stata comunque una decisione superficiale. Dobbiamo ora perseguire tutte le strade per venire a capo di questa vicenda".

Sulla visita di Monti in Cina, Bonino aggiunge: "Credo che non è pensabile di isolare la Cina, quello che invece è auspicabile è il trattamento di temi come la pena di morte, per rimarcare la consapevolezza delle nostre convinzioni che per altro porteranno il rispetto dei cinesi stessi che stanno vivendo momenti particolari all'interno del loro Paese". In conclusione, Bonino fa una nota sulla crisi economica, affermando che "la crisi, tuttavia, non e' finita: inviterei alla cautela e capisco che parlando in Cina era bene dare un segnale".

Da una nota di agenzia letta a Radio Radicale.

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