Dalla Marcia di Pasqua ai sondaggi sulla Bonino al Quirinale: la conversazione domenicale con Marco Pannella

Marco Pannella, volto

Quella che segue è la trascrizione, non rivista dall’autore, della conversazione domenicale a “Radio Radicale” di Marco Pannella. Trascrizione a cura di Marco Valerio Loprete.

Da Notizie Radicali.

Introduzione 
La Marcia di Pasqua sulla giustizia e l’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella; i sondaggi su Emma Bonino come candidata alla Presidenza della Repubblica. Marco Pannella sulla campagna di iscrizioni al Partito radicale del 1993: “Nell’intervento che ho fatto questa mattina (a Radio Radicale, ndr) ho voluto ricordare un piccolo dettaglio: che il sindaco di Sarajevo nel momento più duro è venuto in Italia a rinnovare la sua iscrizione al Partito radicale e a fare campagna dicendo che la cosa migliore che si poteva fare in Italia in quel momento era iscriversi al Partito radicale, testuale. Negli stessi giorni un sottosegretario del governo legale di lì, era un nostro compagno iscritto al Partito e su un piccolo aereo di Stato fu abbattuto dai nemici e morì. Mi pareva utile rimembrare”. L’iscrizione, in quel momento, di Adriano Sofri. La figura del giornalista Antonio Russo. Ricordo che Emma Bonino, Commissaria in quel momento, intervenne - tacitata da tutta la stampa occidentale - dicendo che a Srebrenica (città dell’attuale Bosnia che fu teatro del 1995 di un eccidio, ndr) che mancavano 10 mila persone. Nessuno registrò questo, e poi sono stati trovati molte migliaia di questi cadaveri”.

I sondaggi dei siti web di Corriere della Sera e Libero sulla Presidenza della Repubblica, i risultati straordinari di Emma Bonino. Pannella: “Come ho scritto su Facebook, mi pare che in questa roba l’attore è ancora una volta il popolo italiano”. “Un regime è tale non solo quando esiste una violenza istituzionale che vieta e impone, ma anche quando nel succedersi di generazioni l’assuefazione all’antidemocrazia diventa un riflesso, qualcosa che si acquisisce come normale”.
“Come ho scritto su Facebook, mi pare che in questa roba l’attore è ancora una volta il popolo italiano. Viene fuori su Libero che i loro lettori, dinnanzi alla libertà – perché Belpietro e Libero.it non hanno fatto nessun nome -, sta di fatto che non fanno nomi e viene fuori una donna, Emma Bonino, che prende più del doppio dei voti di Silvio Berlusconi”. “Contemporaneamente il Corriere della Sera sceglie dieci nomi e viene fuori che Emma Bonino” è tra le più votate. “Su Libero è la metà quasi dei votanti - da sola -, poi viene a meno della metà Silvio Berlusconi, poi ultimo con l’1 per cento Massimo D’Alema. Che lui sia il principale avversario del fronte berlusconiano… Loro hanno fatto le cose più importanti con una unità di tipo militare, tanto che il povero Berlusconi tentò pubblicamente di imporre a noi tutti e all’Europa come ministro degli Esteri europeo proprio D’Alema, che ringraziò giustamente”. “Quindi è bene tenere presente non solo il fatto che Emma abbia su Libero.it il doppio di preferenze di Silvio Berlusconi, ma anche il fatto che con l’uno per cento sia ultimo Massimo D’Alema. La cosiddetta ‘democrazia politica’ sta rivelandosi nel corso dei decenni una seria concorrenza alla gestione anti democratica e volta alle stesse necessità del potere staliniano, ad assicurarlo in modo diverso”. La storiografia italiana, anche quella via televisione alla Minoli, e le dimenticanze sullo stato della democrazia italiana. Il parallelo con la situazione israeliana, in cui “in modo plebiscitario secondo i sondaggi, non solo della Commissione europea, gli israeliani continuano a essere a maggioranza di due terzi favorevoli all’adesione di Israele all’Ue come Paese membro. Eppure non un cane di giornale ha fatto un editoriale, un articolo di fondo, per analizzare questi risultati che a distanza di vent’anni resistono”. “Un regime è tale non solo quando esiste una violenza istituzionale che vieta e impone, ma anche quando nel succedersi di generazioni l’assuefazione all’antidemocrazia diventa un riflesso, qualcosa che si acquisisce come normale”…“Nel minuto che ho avuto da Mimun, ho potuto dire: guardate, dovete non essere d’accordo con me se ritenete che ci sia un eccesso, ma io dico ‘a strage di legalità segue strage di persone’, ma ‘a strage di legalità segue strage di popoli’. Ho aperto dicendo: qui si suicidano gli imprenditori, quella santa realtà di Mestre aveva cifrato in 31 gli imprenditori in questo periodo suicidi perché disperati dalla violenza dello Stato, perché pur avendo una azienda teoricamente autosufficiente o in buone condizioni, a un certo punto è costretto a licenziare gli operai, con i quali ho sempre detto non pochi delle piccole e micro imprese italiane in fondo c’è una vicinanza oggettiva: il padrone e gli operai si alzano alla stessa ora, campano allo stesso modo, e poi hanno anche queste condizioni”. Il caso assimilabile dei poliziotti penitenziari e delle vittime dell’amianto.

Il caso Basilicata, la militanza di Bolognetti e le doppie tessere tra esponenti delle istituzioni locali. Il senso della tessera radicale: “Questa intimità di coloro che vivono questa alterità con una formula statutaria e di prassi ormai di mezzo secolo, in cui chiunque può acquista il ‘biglietto di ingresso’ e di titolarità di diritti, e anche di un dovere di fondo che è quello di affermare la propria coscienza e di non delegarla mai al proprio Partito – in questo caso quello radicale - ci ha permesso di vivere in modo anche intimo la storia del mondo cattolico e di quello comunista”.

“Stanno arrivando al Partito radicale, senza nessuna campagna specifica in corso, molte adesioni di doppie tessere di classe dirigente diciamo regionale, ma possiamo dire quindi nazionale”. L’azione politica del radicale Maurizio Bolognetti in Lucania. La lotta sul divorzio e il ruolo dei credenti. Il senso della tessera radicale: “Questa intimità di coloro che vivono questa alterità con una formula statutaria e di prassi ormai di mezzo secolo, in cui chiunque può acquista il ‘biglietto di ingresso’ e di titolarità di diritti, e anche di un dovere di fondo che è quello di affermare la propria coscienza e di non delegarla mai al proprio Partito – in questo caso quello radicale - ci ha permesso di vivere in modo anche intimo la storia del mondo cattolico e di quello comunista. Soprattutto quelle cose che si sono espresse e manifestate in situazioni istituzionali importanti”. Il ringraziamento “particolare” al “compagno – lui si è definito tale – Roberto Deriu, presidente della Provincia di Nuoro”.
Il confronto “oggettivo” tra il radicale Maurizio Bolognetti e “l’Eni, e quelli che hanno vinto dentro la Confindustria la successione della Marcegaglia. Una presidenza vinta contro il concorrente Bombassei, grazie alla maggioranza - tranne la Finmeccanica – della compagnia parastatale. Chi ha vinto ha vinto sul filo di lana, è stato detto di loro, avendo dalla sua la mobilitazione interna alla Confindustria di tutto il parastato”.

“Avverto la grande genialità umana di Benedetto Croce che parlò di una ‘religione della libertà’, perché colse un fatto scientificamente incontestabile, che sono individuabili nelle grandi epoche della specie animale umana dei riflessi che possono essere definiti ‘riflessi antropologici’, di specie, di popolo”. “Questo è qualcosa che spiega, a questo punto, perché nelle ultime ore per la Marcia di Pasqua per l’amnistia stanno crescendo molto le adesioni”.
“Avverto la grande genialità umana di Benedetto Croce che, rivedendo un po’ la sua posizione precedente in cui parlava di una ‘parentesi totalitaria’, parlò invece di una ‘religione della libertà’, perché colse un fatto scientificamente incontestabile, che sono individuabili nelle grandi epoche della specie animale umana dei riflessi che possono essere definiti ‘riflessi antropologici’, di specie, di popolo”. “Questo è qualcosa che spiega, a questo punto, perché nelle ultime ore per la Marcia di Pasqua per l’amnistia stanno crescendo molto le adesioni”. La Marcia di Natale di 7 anni fa con lo stesso obiettivo.
“Il Tg1 organizza questa sera un confronto su questo tema – le carceri e i diritti umani - con la ministra dell’Ingiustizia, Paola Severino. Da quello che sono riuscito a capire, è fra i giornalisti della Rai e lei che ci sarà il dibattito; dubito che ci sarà un dibattito fra le tesi più importanti e serie, quelle che davvero sono in gioco, pro amnistia o contro amnistia. Noi con l’amnistia sappiamo che si compierebbe una cosa quasi miracolosa, quella del superamento di una trentennale o quarantennale flagranza di reato contro lo Stato di diritto e diritti costituzionali del nostro Stato, perché questa è una grande riforma di struttura”. La figura di Don Gallo. “C’è una cultura secondo la quale tutto quello che è riflesso e saggezza popolare viene ritenuto una cosa ‘un po’ comune’, mentre la ‘robetta comune’ è quella che filtra attraverso la crescita di una specie in un certo numero di decenni”. La demagogia e le figure di Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) e Nichi Vendola (Sinistra e Libertà).

Il caso Storace e lo straordinario gradimento di Emma Bonino come possibile candidata alla Presidenza della Repubblica.
Il caso di Francesco Storace: “In questo periodo rispetto a Storace esiste una cosa rispetto alla esiste una componente della partitocrazia e del centrodestra per la quale egli non deve avere diritto di far conoscere le sue tesi. Perché mi pare che temano che lui, sia pure a livello soprattutto romano ma anche nazionale, rischia di togliergli quel 2-3 per cento o in alcune zone anche 4 per cento, per quella che ritengono essere ‘demagogia’ o anche ‘abilità’ per dirla nel loro linguaggio. Lo segnalo. Il Presidente della Commissione di vigilanza Rai fu a un certo punto Storace, e fu da lui che venne fuori una affermazione: il “carattere di ‘genocidio culturale’ dei Radicali che qui si pratica – disse - e non sto riuscendo ad impedirlo”. Io non dimentico, pur nelle sue polemiche di oggi con noi, tutto questo, perché sono cose che essendo state eccezionali, è un’eccezione che spiega perché gli elettori potenziali di Storace, nel momento in cui devono fare qualche scelta significativa, poi su Libero.it danno il doppio dei voti a Emma Bonino come Presidente della Repubblica rispetto a Silvio Berlusconi”. Il sondaggio di Corriere.it sempre sulla Presidenza della Repubblica, e il primo posto della Bonino in quanto a gradimento da parte degli italiani. “Questa cosa continua ormai da decenni ed è patente”.
“Da bambino un elemento di fascino poteva esserci quando Mussolini ricordava, nei suoi discorsi, ‘E questa posizione l’abbiamo solo noi in Italia! E’ solo italiana!’. Adesso quando una cosa mi viene proposta dicendo ‘questa è solo italiana’, io rispondo ‘mamma mia!’ e tocco ferro. E’ quello che mi è capitato sull’obbligatorietà dell’azione penale, e l’ho avuto anche sull’Articolo 18 per cui il mio riflesso pragmatico è sempre stato: vabbè, c’è questa cosa qua che pare importante, ma si potrà sicuramente migliorare o peggiorare. No, questi adesso fanno lo sciopero generale su questo”.
Pannella sul ruolo dell’attuale Presidente della Repubblica: “Lo dico con rispetto autentico al Presidente della Repubblica. Guarda, io ho già sottolineato dopo poco che eri stato eletto, che dopo che Cossiga che aveva fatto il Presidente come l’aveva fatto, dopo Scalfaro che aveva fatto il Presidente come l’aveva fatto, e Ciampi in modo molto più decoroso, tu non avresti potuto fare - secondo il nostro costituzionalismo contemporaneo, tranne eccezioni - il Presidente secondo Costituzione. Quindi metto questo nel conto”.
“Da bambino un elemento di fascino poteva esserci quando Mussolini ricordava, nei suoi discorsi, ‘E questa posizione l’abbiamo solo noi in Italia! E’ solo italiana!’. Adesso quando una cosa mi viene proposta dicendo ‘questa è solo italiana’, io rispondo ‘mamma mia!’ e tocco ferro. E’ quello che mi è capitato sull’obbligatorietà dell’azione penale, e l’ho avuto anche sull’Articolo 18 per cui il mio riflesso pragmatico è sempre stato: vabbè, c’è questa cosa qua che pare importante, ma si potrà sicuramente migliorare o peggiorare, evitiamo che nel contesto in cui continua a esistere diventi una cosa inutile o contraria. No, questi adesso fanno lo sciopero generale su questo”. Le “condizioni barbare” dei lavoratori che operano nelle carceri e di cui il sindacato invece non si occupa. Le adesioni alla Marcia di Pasqua: “A questo punto proprio il giorno della Resurrezione – dicono - è resurrezione della speranza anche per noi, e vedremo se riusciremo”.
Rischi e risultati della negazione della democrazia in Italia. L’esempio degli indignados italiani. “Continuo a dire che la strada intimamente ci riconosce come gente comune come loro e questo è importante e continua”. Ancora sugli “italiani brava gente”.

Passato e futuro del servizio civile come alternativa al servizio militare obbligatorio (o anche professionale).
“Ho ricordato qual è il nesso fra la evoluzione per cui in Italia c’è il servizio militare professionale, non quello più obbligatorio, il che un po’ rivoluzionario lo è per quelle generazioni che nemmeno sanno com’era prima, perché all’interno della legge che stabilì il diritto di obiezione di coscienza – ma io dicevo affermazione di coscienza - inserendo nella legge il servizio civile alternativo. Il passaggio all’esercito professionale, quello che comporta, chi lo sceglie, etc. Ma c’è una cosa che poi non hanno fatto, e spero che il ministro Riccardi possa ritrovare in queste cose roba sua. Del servizio civile alternativo col cavolo che se ne è parlato, ma io l’ho fatto perché ho trovato che tra l’Ernesto Rossi dell’‘Abolire la miseria’, che veniva accusato di usare alla sovietica organizzazioni di popolo per i disoccupati , 15-20 anni fa andando a Taranto ricordai questo, che probabilmente dinanzi alla morte che avanza come condimento della produttività quale si manifesta troppo spesso, a carico dei dipendenti oltre che del territorio, allora dissi qualcosa che oggi si potrebbe dire ‘indennità di disoccupazione’. Io credo sia urgente organizzare quella alternativa al servizio militare obbligatorio, che può non essere obbligatorio se non nel senso che viene lasciata al cittadino la possibilità di non sceglierla. E’ la stessa posizione che abbiamo sulle pensioni: noi diciamo che il vecchio ha il diritto costituzionale al lavoro, come tutti, e subordinatamente anche diritto alla pensione”. “Una alternativa che può valere non solo per i giovani ma anche per i vecchi, è quella di un servizio civile, non più alternativo ma che coesista accanto al servizio militare, per inserirsi nel quadro costituzionale del pieno rispetto al diritto al lavoro”.
Ancora sui Radicali e la stampa italiana: “La raccolta della stampa scritta che noi facciamo dimostra che possiamo trovare in tutto il mondo della carta scritta, ogni giorno, 6-7 menzioni di un radicale o dei radicali ma in mezzo a milioni e miliardi di battute”.

La prossima assemblea della Lega per l’Uninominale: “Andiamo a questa riunione della Lega nella quale ritengo che sarebbe un atto opportuno e conveniente che vada inserito qualcosa nel dibattito di regime nel quale i partiti stanno a discutere se fottono meglio le opposizioni con lo sbarramento al 3 o al 5 per cento, tutti mobilitati su come riuscire a evitare che il popolo sappia che si potrebbe scegliere anche qualcosa che corrisponda all’arco ampio che va sotto la dizione ‘legge americana’ o ‘legge anglosassone’”.
Il dibattito sulle riforme istituzionali e la seconda assemblea della Lega per l’Uninominale fissata per il 30 marzo a Roma. Le storiche campagne radicali per una riforma elettorale in senso maggioritario uninominale. “Abbiamo avuto due occasioni. In una, grazie all’intelligenza politica di Silvio, mancarono una manciata di voti di far scattare il quorum a un referendum e a una risposta assolutamente positiva che andava nel senso dell’uninominale maggioritario. Precedentemente, quando grazie al referendum si stabilì per il Senato quella che indicavamo come ‘la riforma anglosassone’ o ‘americana’, la ottenemmo ma la Camera fece uscire poi il Mattarellum su questo”.
Le riforme istituzionali maggioritarie e federaliste anche per l’Unione europea: “Andiamo a questa riunione della Lega nella quale ritengo che sarebbe un atto opportuno e conveniente che vada inserito qualcosa nel dibattito di regime nel quale i partiti stanno a discutere se fottono meglio le opposizioni con lo sbarramento al 3 o al 5 per cento, tutti mobilitati su come riuscire a evitare che il popolo sappia che si potrebbe scegliere anche qualcosa che corrisponda all’arco ampio che va sotto la dizione ‘legge americana’ o ‘legge anglosassone’”. L’assemblea del 30 marzo “credo sarà importante, perché è l’unico luogo nel quale è possibile che la resistenza antipartitocratica si ponga in modo costruttivo a studiare le possibilità di consentire al popolo italiano di pronunciarsi, magari per via referendaria”. La posizione del Pd nel dibattito sulla riforma elettorale.

Ancora sulla questione giustizia. “E’ chiaro che oggi l’Italia non è meno distante dai canoni della democrazia e della legalità di quanto lo fosse l’Italia fascista del 1937-1939 dai canoni di quella che allora era la Società delle Nazioni”. I milioni di processi in corso nel nostro Paese e l’impatto che la lentezza della giustizia ha anche sulla crescita economica italiana.
Ancora sulla questione giustizia. “E’ chiaro che oggi l’Italia non è meno distante dai canoni della democrazia e della legalità di quanto lo fosse l’Italia fascista del 1937-1939 dai canoni di quella che allora era la Società delle Nazioni”. I milioni di processi in corso nel nostro Paese e l’impatto che la lentezza della giustizia ha anche sulla crescita economica italiana.
“Adesso non so citare le cinque parole esatte del Presidente del Consiglio che ha detto che il problema della crescita è sicuramente legato dalle condizioni della amministrazione della giustizia, soprattutto per quel che riguarda il diritto civile. Io credo che un Governo sia per definizione ‘politico’ e basta, poi possono dire che è composto di tecnici, di biondi o di bruni”. “Il Governo è l’istituzione politica maggiore a livello delle responsabilità politiche e amministrative del Paese, e in Italia ha a che fare con una particolare malformazione, di quelle gravi malformazioni fisiche, quelle per le quali è divenuto sicurissimamente un potere dello Stato - come è il governo - anche quello che non esiste da nessuna parte del mondo che venga chiamato ‘magistratura’”. Per quanto riguarda l’operato dell’esecutivo, “manca manifestamente della forza dell’esperienza, di esperienza della realtà di potere detta ‘di governo’ e sostanzialmente partitocratica, di uno Stato di non diritto nel quale devono operare”. Ancora su morti e suicidi italiani, spesso “assassinii di Stato”. Il caso delle installazioni militari in Sardegna e delle morti anomale nei pressi delle stesse installazioni.
Il precedente della Legge Pinto e gli effetti non previsti delle leggi aggiuntive: La posizione di Angelino Alfano, segretario del Pdl, sull’amnistia: “A questo punto, certo, sembra una lotta senza speranza. Angelino Alfano è costretto dai fatti ad affermare che lui è credibile non solo come erede ma anche come massima autorità responsabile del Pdl, e pare che l’unica cosa su cui di fatto si è impuntato è non permettere l’amnistia”. Il parallelo tra Alfano e Daniele Capezzone, ex segretario di Radicali Italiani. Il percorso della manifestazione di Pasqua.

L’evoluzione del Tempo sotto la direzione di Mario Sechi: “Vorrei dare atto che è cresciuta la sua qualità”. “C’è un giornale romano che torna ad essere come è stato. Per me che poi vivo la storia degli altri secoli, come è stato sotto la gestione dei primi due anni di Renato Angiolillo”. Le frasi di Tom Ponzi su Pannella.
Ancora sui sondaggi sulla successione alla Presidenza della Repubblica. L’evoluzione del Tempo sotto la direzione di Mario Sechi: “Vorrei dare atto che è cresciuta la sua qualità”. “C’è un giornale romano che torna ad essere come è stato. Per me che poi vivo la storia degli altri secoli, come è stato sotto la gestione dei primi due anni di Renato Angiolillo, che veniva da Bari come sede primiera dell’autorità non più fascista dello Stato, e lui addirittura aveva sapere trotzkista o Quarta internazionale”. Le recenti novità sul passato del Tempo di Angiolillo e il parallelo con il libro di Andrea Maori sulla storia dei Radicali letta attraverso le carte della polizia. Tom Ponzi su Pannella.



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