Pannella: sciopero della fame a oltranza in risposta a ennesimo richiamo del consiglio d’Europa su lentezza dei processi

“O si danno un obiettivo che sia intellettualmente onesto paragonare all’AMNISTIA e all’indulto – vasti e immediati – o noi continueremo ad oltranza la nostra lotta”, così oggi Marco Pannella, dalle frequenze di Radio Radicale, ha ribadito l’intenzione di intraprendere da domani uno sciopero della fame a oltranza, dopo l’ennesimo richiamo del Consiglio d’Europa – “l’ultimo dell’ultratrentannale serie” - sull’eccessiva durata dei processi nel nostro Paese e la necessità di misure urgenti su larga scala in grado di risolvere il problema.
Una decisione, ha spiegato il leader Radicale “non motivata dall’esasperazione” bensì “dalla speranza forte che riusciremo a venire a termine di questa situazione criminale che connota la realtà formale e sostanziale della giustizia italiana”.
“Si continua a parlare delle carceri , e nessuno mi può rimproverare di non averne parlato evidentemente , - ha aggiunto Pannella - ma questo è un modo che le istituzioni italiane, le forze politiche e gran parte del mondo “democratico” hanno per eludere in modo ignobile un altro fatto sul quale la giurisdizione europea e noi insistiamo da trent’anni. Le condanne del Consiglio d’Europa riguardano ciò che fa meno impressione quando la si enuncia: la lunghezza irragionevole dei processi!”
Marco Pannella ha poi dato atto al Presidente Monti di aver sottolineato l’importanza del funzionamento della giustizia anche dal punto di vista economico: “il Presidente del Consiglio ha affermato che: «la giustizia è una delle determinanti della competitività di un’economia – e della attrattività o meno di un territorio agli investimenti, sia esteri sia nazionali – oltre che fondamentale per la vita civile». E ha citato inoltre la Commissione Europea e l’OCSE, che individuano nella giustizia civile – «nel senso soprattutto della tempestività del suo funzionamento e quindi della prontezza di disponibilità di uno strumento essenziale per il rispetto dei contratti e per lo svolgimento di una ordinata economia di mercato» – una delle dimensioni della giustizia stessa particolarmente rilevanti”.
“Su questo stiamo sputtanando l’Europa in modo ignobile, con un riflesso di regime, di classe, antiliberale – quello che ci viene indicato come la causa di tutto è appunto il problema del Diritto, il problema dei processi. È su questo che si tenta inutilmente di mettere l’accento. Ma adesso si usa il problema delle carceri per eludere la necessità della soluzione alla immonda violazione del diritto, del processo, che riguarda più di un terzo delle famiglie italiane!”, ha concluso il leader radicale.
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