Al via l’iniziativa trasversale per la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali

Negozi, Milano

Presentata la mozione già sottoscritta da Cappato (Radicali) e Masseroli (PDL) , e inviata a tutti i Consiglieri.  

Comunicato stampa di: Associazione Radicale Enzo Tortora-Radicali Milano, Istituto Bruno Leoni, Adam Smith Society, Tea Party Italia e Cartalibera

Questa mattina si è svolta la conferenza stampa di presentazione della mozione per la completa liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali a Milano, come previsto dal decreto CrescItalia.

La mozione, promossa dall’Associazione Radicale Enzo Tortora-Radicali Milano ed elaborata con l’istituto Bruno Leoni, l’Adam Smith Society, il Tea Party Italia e Cartalibera, ha trovato un primo consenso trasversale con l’adesione di Marco Cappato, presidente del Gruppo Radicale Federalista Europeo, e Carlo Masseroli, capogruppo del Popolo della Libertà, e sarà depositata giovedì 15 Marzo, in Consiglio comunale, con le firme di chi altro vorrà aderire.

Oltre ai due primi firmatari, alla conferenza stampa hanno partecipato: Alberto Mingardi dell’IBL, Alessandro de Nicola dell’Adam Smith Society, Edoardo Croci di Cartalibera e Fabio Pazzini dell’ARET-Radicali Milano.

La mozione (vedi allegato) in particolare impegna la Giunta ad adeguare integralmente gli ordinamenti del Comune a tutte le prescrizioni dell’art.6 del Decreto Legge 6 Dicembre 2011, n.201, conformandosi al principio generale della libertà di apertura degli esercizi commerciali sul territorio, senza contingenti limiti territoriali o vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, ivi incluso l’ambiente urbano e dei beni culturali.

Tutti i presenti hanno sottolineato come la liberalizzazione degli orari sia una facoltà e non un obbligo, espressione della libertà di ogni imprenditore che ha quindi la possibilità di coglierne l’opportunità.

Inoltre rappresenta una valida opportunità di rilancio dell’economia della città ben disposta a cogliere con favore la diversificazione di offerta di orari.

Non da ultimo sono stati sottolineati gli effetti positivi che l’apertura liberalizzata degli esercizi commerciali potrà avere sul decongestionamento del traffico e una maggiore attenzione alla sicurezza, soprattutto nelle periferie.

 

Mozione per la promozione e la tutela della concorrenza nel settore della distribuzione commerciale.

Il consiglio comunale di Milano

Visto l’art.8, comma 1, della legge 25.7.1991, n.287, il quale stabilisce che il Sindaco, sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative e l’azienda di promozione turistica, nonchè le associazioni dei consumatori e degli utenti maggiormente rappresentative, determina l’orario minimo e massimo dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande;

Visto il D.Lgs. 31.3.98 n. 114; 

Visto l’art. 50 del D.Lgs 18.8.2000 n.267 il quale stabilisce che il Sindaco è competente, tra l’altro, a coordinare gli orari degli esercizi commerciali;

Vista la L.R. 15/2000;

Visto l'articolo 3 del Decreto Legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale” così come modificato dall’art. 31 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (coordinato con la Legge di conversione 22 dicembre 2011, n. 214) recante ''Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici'';

ATTESO CHE

Il 13 gennaio 2012, sono state prorogate dalla Giunta comunale le linee d’indirizzo che disciplinano gli orari di apertura degli esercizi  commerciali in sede fissa e per i pubblici esercizi, nonché delle aperture domenicali e festive sino al 23 marzo 2012;

L’Assessore al Commercio, Attività Produttive e Turismo Franco D’Alfonso ha sostenuto che “sono linee d’indirizzo necessarie per consentire all’Amministrazione di ovviare ai vincoli della legge ‘Salva Italia’”;

Si stanno tenendo tavoli di confronto tra l’assessore al Commercio, Attività Produttive e Turismo del Comune e le rappresentanze sindacali e di tutte le categorie coinvolte nella definizione degli orari e delle giornate di apertura straordinaria degli esercizi  commerciali;

Per l’Assessore al Commercio, Attività Produttive e Turismo Franco D’Alfonso “fondamentale e irrinunciabile per le nuove regole sarà la tutela delle principali festività laiche 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno oltre a quelle religiose” e che, “nella massima libertà sancita dalla legge nazionale,  le aperture domenicali e festive andranno comunque comunicate e programmate con l’Amministrazione per garantire alla città e ai suoi abitanti il trasporto pubblico  e la sicurezza necessari a godere di tale liberalizzazione”;

VISTO

L’art. 31 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, come convertito, con modificazioni, in legge  22 dicembre 2011, n. 214, che, in virtù della competenza in materia di concorrenza,  estende la liberalizzazioni degli orari a tutti gli esercizi commerciali, a prescindere dalla loro ubicazioni;

L’art. 1 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, in corso di conversione, interpreta in maniera più cogente il principio di libera iniziativa economica come diritto individuale proclamato dall’art. 41 della Costituzione, impegnando le autonomie territoriali ad adeguare i loro ordinamenti al principio così come interpretato dal decreto. 

CONSIDERATO CHE

Alla luce delle norme statali suddette, approvate dal governo nel legittimo esercizio della potestà legislativa in materia di concorrenza, gli enti locali che si discosteranno dall’interpretazione fornita dal legislatore statale in materia di libertà di iniziativa privata non potranno essere considerati virtuosi ai fini del rispetto del patto di stabilità interno;

sempre alla luce delle norme statali suddette, gli enti locali che non adegueranno la propria disciplina al principio di libertà di concorrenza e commercio potranno subire il ricorso statale al potere sostitutivo ed essere quindi obbligati alla modifica automatica della normativa territoriale;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

La normativa di liberalizzazione degli orari non prevede obblighi, ma garantisce l’espressione della libertà individuale e quindi della libertà di impresa sancite in Costituzione;

Una completa liberalizzazione degli orari garantisce a tutti gli operatori del commercio gli stessi diritti, doveri e opportunità sanando situazioni di concorrenza sleale per le quali già adesso la grande distribuzione e le aree centrali hanno orari più flessibili della piccola distribuzione e delle zone periferiche;

La liberalizzazione degli orari incontra un’esigenza molto sentita dai consumatori come dimostrato dal proliferare di distributori aperti 24 ore su 24; e questa esigenza può incontrarsi con la volontà imprenditoriale di una parte degli operatori del commercio;

Il lavoro non è più strutturato come un tempo e tutti hanno orari più flessibili che portano ad avere esigenze di consumo a qualunque ora; favorendo anche la decongestione del traffico automobilistico;

Negozi aperti e libertà di circolare e acquistare aiuteranno anche a rendere strade e quartieri più sicuri vivendoli e non pattugliandoli con le forze dell'ordine o peggio le forze armate;

La possibilità di tenere aperti gli esercizi commerciali in qualunque giorno della settimana e senza vincoli di orari permette ai fedeli di qualunque religione di poter rispettare le festività e le  pause settimanali previste dalla fede di appartenenza. 

RITENUTA

la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare la libera scelta di tutti i soggetti interessati, imprenditori e consumatori, e di rendere più concorrenziali gli assetti di mercato, favorendo anche il rilancio dell'economia e dell'occupazione;

IMPEGNA

La Giunta ad adeguare integralmente i gli ordinamenti del Comune a tutte prescrizioni del dall’art. 31 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (coordinato con la Legge di conversione 22 dicembre 2011, n. 214) conformandosi al principio generale della libertà di apertura degli esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente, ivi incluso l'ambiente urbano, e dei beni culturali. 

Inoltre rappresenta  una valida opportunità di rilancio dell’economia  della città ben disposta a cogliere con favore la diversificazione di offerta di orari.

Non da ultimo sono stati sottolineati gli effetti positivi che l’apertura liberalizzata degli esercizi commerciali potrà avere sul decongestionamento del traffico e una maggiore attenzione alla sicurezza, soprattutto nelle periferie.



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