San Paolo, tutela dei beni da un lato, abusi e distruzione dall'altro. Sono dei senza vergogna

Mario Staderini, sfondo blu

Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani, e Riccardo Magi, segretario di Radicali Roma 


Il comune di Roma questa volta ha trovato la voce. L'ha trovata in fretta e quasi all'unanimità per fare l'ennesimo regalo al Vaticano. Certo, il canone annuale di 51,65 euro che il Comune incasserà per concedere la fascia di terreno che permetterà la costruzione di una cancellata lungo il perimetro nord-est della basilica di San Paolo, più che simbolico è ridicolo. Cio che invece è davvero simbolico dei rapporti che intercorrono tra le nostre istituzioni ai vari livelli e il Vaticano, è che mentre si ritiene necessario costruire questa cancellata per proteggere le mura della basilica dai graffiti o dalle insidie dei senza tetto, proprio sul lato opposto del complesso si sta portando a termine uno degli abusi edilizi più gravi e scandalosi che abbiano mai colpito Roma. Una speculazione abnorme messa in atto dal Vaticano sfruttando le immunità garantite dai Patti Laternanesi:   25000 metri cubi di cemento edificati in violazione del PRG a ridosso della Basilica, modificando il paesaggio di un sito dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco e distruggendo un sito archeologico di epoca romana. Il tutto senza autorizzazione alcuna e nella complicità di molti. Su questo, tranne quella del presidente dell'XI municipio Catarci, nessuna voce si è levata dalle istituzioni per contrastare l'abuso e l'illegalità. 

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