Beltrandi: bene Rai e Governo. Nessun canone è dovuto per il mero possesso di tablet o pc portatili. No a tasse ingiuste che ostacolino la diffusione della tecnologia

Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale in commissione di vigilanza RAI
Nei giorni scorsi ho depositato due interrogazioni parlamentari sulla vicenda kafkiana dei canoni speciali Rai, una al Governo ed una al DG RAI Lei, presentata in commissione di vigilanza RAI. Ieri sera, finalmente, la Rai, in seguito di un confronto avvenuto con il Ministero dello Sviluppo Economico, ha precisato che non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone. Eppure ho presentato le interrogazioni non solo per conoscere quale sarebbe stata, concretamente, la normativa applicata in futuro, ma anche quella applicata in passato, poiché nei giorni scorsi mi erano arrivate numerose segnalazioni da parte di artigiani, imprenditori, professionisti, in cui lamentavano il fatto che la nuova tassa era già stata reclamata in pagamento. Prova ne sia che molti cittadini hanno già ricevuto i bollettini contenenti richieste di versamenti di importo variabile, dai 200 ai 6 mila euro.
Secondo quanto dichiarato dall’azienda, "La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più televisori".
Si è scongiurato così il pericolo che il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone possa essere tassato. Ciò è molto importante perché la nuova tassa sarebbe stata oltre che iniqua anche dannosa perché in grado di disincentivare la diffusione della Rete nel caso in cui si fosse proseguito nel pretendere di allargare gli abbonamenti speciali' a professionisti e aziende per il solo fatto di possedere strumenti di lavoro indispensabili per attività economiche e commerciali.
Una Rai che versa in difficoltà non può adottare comportamenti illegittimi per “necessità”, perché ogni illegalità deve essere combattuta. Se invece si fosse trattato di un semplice eccesso di zelo, il danno fortunatamente è stato minimo grazie fiere lamentele degli italiani. Mantenere un rapporto sano, costante, con la società che dovremmo regolare con leggi e tasse giuste ed efficienti, non vessatorie è fondamentale per non fallire la missione che ci è stata affidata.
Questa volta, almeno si è avuta un’amara consolazione: i firewall approntati per il rispetto dello stato di diritto hanno funzionato e l’errore è stato corretto quasi subito, contribuendo alla riduzione del danno.
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