Stagione venatoria. Le vittime della caccia, morti e feriti non solo animali

caccia, fucile

Intervento della senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale

Nel corso della conferenza stampa tenutasi stamani in Senato con l'associazione vittime della caccia, sono emersi nuovi e allarmanti dati che, purtroppo, nonostante ogni anno vengono con forza denunciati, non suscitano alcun provvedimento atto a limitarne la tragica portata. In ambito venatorio, dai dati presentati nel dossier annuale dell'associazione vittime della caccia, che fanno riferimento al periodo che va dal 2 settembre 2011 al 31 gennaio 2012, si registrano 11 morti - di cui 10 cacciatori - e 75 feriti, tra cui due ragazzi di 14 anni portati a caccia dal padre.

Purtroppo, come ogni anno, si verificano incidenti che coinvolgono, oltre ai cacciatori, anche persone completamente estranee all'attività. Questo soprattutto perché tuttora l'articolo 842 del Codice Civile consente ai cacciatori di entrare liberamente nella proprietà privata altrui: una peculiarità giuridica pressoché unica in Europa, una sorta di abdicazione del diritto di proprietà privata costituzionalmente protetto.

Su questo argomento presenterò una nuova interrogazione al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, al ministro dell'Ambiente e al ministro dell'Interno, se non ritengano opportuno prendere in considerazione la revisione dell'art.842 del Codice Civile, se non intendano avviare, quanto prima, campagne di informazione e sensibilizzazione al problema delle vittime della caccia, soprattutto tra i soggetti non coinvolti in alcun tipo di attività venatoria, e se non ritengano per giunta opportuno prevedere che la caccia sia consentita solo in alcuni luoghi ben circoscritti, nelle more di un ripensamento più generale della materia che miri a una disincentivazione dell'attività e a una auspicabile sua progressiva abolizione.

© 2012 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati



SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.