Contro-inaugurazione Anno giudiziario: “Numeri da bancarotta, serve l'Amnistia per ripristinare lo stato di diritto”

Contro inaugurazione dell'anno giudiziario

Stamattina la “contro-inaugurazione” radicale dell’anno giudiziario, si replica sabato davanti alle Corti di Appello di tutta Italia.

Si è svolta la mattina di giovedì 26 gennaio a Roma, davanti al Palazzo di Giustizia, la “contro-inaugurazione dell’anno giudiziario” convocata da Radicali Italiani in contemporanea con la tradizionale cerimonia che si svolge presso la sede della Cassazione.

I manifestanti hanno esposto un lungo striscione che chiedeva “Amnistia per la giustizia e per la libertà” e indossavano cartelli listati a lutto con slogan come: “170 mila prescrizioni l’anno: l’amnistia già c’è”, “aridatece la giustizia”, “riforme, non parole”.

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“Ancora una volta il Presidente della Corte di Cassazione descrive la fotografia di una giustizia in bancarotta, che viola i diritti umani e danneggia il sistema produttivo” ha dichiarato Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani – “è intollerabile che alle parole e ai numeri continuino a non seguire i fatti, ovvero quelle riforme necessarie a far ripartire il sistema giudiziario. Prima tra tutte l’amnistia, l’unico intervento che consentirebbe nell’immediato un taglio drastico dell’arretrato di 10 milioni di processi pendenti e il ripristino di un minimo di Stato di diritto”.

I Radicali, che hanno annunciato la presentazione di un articolato dossier al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, ripeteranno le loro “contro-inaugurazioni” il 28 gennaio, davanti alle sedi delle Corti d’appello di tutta Italia.

Alla manifestazione di oggi erano presenti anche il tesoriere Michele De Lucia, i parlamentari radicali Rita Bernardini e Marco Perduca, Sergio Stanzani, Marco Cappato, Irene Testa e altri dirigenti radicali.



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