L'assessore all'ambiente? Bolognetti. Dopo le ultime battaglie su Fenice e l'inquinamento, c'è chi propone il dirigente Radicale

L’assessore all’ambiente? Bolognetti. Dopo le ultime battaglie su Fenice e inquinamento, c’è chi propone il dirigente Radicale
Da Nuova del Sud, 5 dicembre 2011
Proprio mentre da tutti i partiti si susseguono le iscrizioni al Partito Radicale nonviolento, transnazionale e transpartito.
Bolognetti assessore all’Ambiente
Dopo le ultime battaglie su Fenice e inquinamento, c’è chi propone il dirigente Radicale
Potenza – L’idea è provocatorio, ma non proprio peregrina. Del resto, i radicali hanno già eletto un parlamentare nelle liste lucane del Pd. In quella circostanza ci fu chi si mise di traverso per escludere tanto Pannella quanto Bolognetti dalla pattuglia radicale da portare in Parlamento. Ora qualcosa potrebbe cambiare. Maurizio Bolognetti, dopo le accuse di essere visionario è tra i più “corteggiati” dalla politica lucana. Il suo libro sulla “Peste lucana” sta attecchendo e i big non lo guardano come una sorta di appestato e rompiballe. Con la verifica regionale in corso, qualcuno pare abbia proposto proprio il dirigente radicale per l’assessorato all’ambiente. Lui che ha denunciato l’inquinamento delle falde acquifere nell’area industriale di Tito Scalo, nella diga del Pertusillo, fino alle falde sottostanti la Fenice e l’Ofanto. Ci saraà da convincere i più riottosi e gli stessi colleghi ambientalisti(sono tanti, ma non sempre tra di loro il pensiero è univoco), ma intanto per il buon Bolognetti si tratta di un importante successo. Al pari della campagna tesseramento che anche in Basilicata sta interessando le più disparate personalità al partito radicale nonviolento, transnazionale e transpartito.
Lo stesso governatore, il vice coordinatore dell’Udc, il consigliere regionale del Psi e il segretario regionale dell’MPA hanno già sottoscritto la tessera. Bolognetti si schernisce e invita anche altri ad iscriversi a quello che è un partito che difende i diritti civili e politici a prescindere dalle appartenenze. Del resto, lo statuto del Prntt è notorio. Nel preambolo allo statuto si legge che il partito radicale “Il Partito Radicale proclama il diritto e la legge, diritto e legge anche politici del Partito Radicale, proclama nel loro rispetto la fonte insuperabile di legittimità delle istituzioni, proclama il dovere alla disobbedienza, alla non-collaborazione, alla obiezione di coscienza, alle supreme forme di lotta nonviolenta per la difesa, con la vita, della vita, del diritto, della legge.
Richiama se stesso, ed ogni persona che voglia sperare nella vita e nella pace, nella giustizia e nella libertà, allo stretto rispetto, all'attiva difesa di due leggi fondamentali quali: La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo (auspicando che l'intitolazione venga mutata in "Diritti della Persona") e la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo nonché delle Costituzioni degli Stati che rispettino i principi contenuti nelle due carte; al rifiuto dell'obbedienza e del riconoscimento di legittimità, invece, per chiunque le violi, chiunque non le applichi, chiunque le riduca a verbose dichiarazioni meramente ordinatorie, cioè a non-leggi. Dichiara di conferire all'imperativo del "non uccidere" valore di legge storicamente assoluta, senza eccezioni, nemmeno quella della legittima difesa”. Perché non iscriversi? Così tanto la destra quanto la sinistra si ritrova nel salotto radicale.
E Bolognetti? Le accuse sulla gestione ambientale, e non solo, di questa regione, non meritano uno scranno? Difficile, neanche lui ci crede, ma negli ultimi tempi, approcciandosi con i tanti vip della politica lucana relatori alle presentazioni del suo libro, ci sta prendendo gusto. Bolognetti assessore? Chissà. Sarebbe un segno dei tempi.
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