Giustizia: Pannella, se Monti potesse conoscere la condizione della giustizia e delle carceri italiane...

Mario Monti

"Stiamo cercando di  dare corpo ai diritti umani. Siamo stati costretti a dare corpo a questo urgente rispetto della legge per interrompere un comportamento letteralmente - non solo moralmente - criminale del nostro Stato. E oggi si rafforza il regime con l'illusione che cancellando noi radicali si cancelli la forza potenziale del diritto, della nonviolenza. Noi chiediamo solo di potere parlare di questo problema, sul quale non vi è altra proposta. L'ingiustizia di massa massacrante che c'è si affronta con una amnistia per la Repubblica, con l'azzeramento immediato di più di dieci milioni di procedimenti penali e civili pendenti".
Lo ha detto Marco Pannella, intervenuto oggi in diretta a Radio Radicale, tornando a sottolineare l'importanza della questione giustizia, anche al Presidente del Consiglio incaricato.
"Sarebbe bello - ha detto Pannella - che il presidente del consiglio incaricato Monti potesse leggere quel documento dei direttori di carcere che chiedono al Presidente della Repubblica dove sia finita la prepotente urgenza sulla giustizia e sulle carceri. Io rivendico la certezza che nella comunità penitenziaria, se avessimo potuto parlare, avremmo potuto evitare qualche ennesimo atto di autolesionismo, qualche altro suicidio, di uno Stato che ha una struttura criminogena e criminale. Uno degli ultimi è stato un agente di polizia penitenziaria.
Sarebbe bello se si vincesse la censura sordida del regime italiano, se Monti potesse leggere quel documento dei direttori di carcere. Se potesse apprendere della ammirevole prova di civiltà e di nonviolenza che viene dalle carceri italiane", ha concluso Pannella.

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