La Basilicata nella Peste Italiana

Basilicata - Cartina

La Basilicata nella Peste Italiana. 

dal mensile la Voce delle Voci 

di Piero Ferrante 

Se la nave Basilicata non batte più la bandiera della repubblica dell’isola felice ci sarà anche un motivo. Tempeste, naufragi, tsunami, nel corso del tempo, ne hanno indebolito la struttura artificiosa, fino a farne emergere l’aspetto reale. Un aspetto che non è consolante né consolatorio, inviso ai tuttappostisti come ai politici. Maurizio Bolognetti, origini napoletane ma cittadino lucano, è uno dei marinai di bordo che ha remato sempre verso i lidi della verità. Il più delle volte, contro tutto e contro tutti. Radicale nella tessera e nell’animo, giornalista free lance, pendolo inossidabile, è l’autore del recentissimo “La peste italiana. Il caso Basilicata” (Reality Book, 2011, euro 14). Quale sia l’intento di questo pamphlet di poco più di 150 pagine, l’autore lo spiega nel sottotitolo: “Dossier sui veleni industriali e politici che stanno avvelenando la Lucania”. Ed allora punta a sgamarli, Bolognetti, questi veleni. Prova a risalire agli avvelenatori, ai loro interessi. In maniera metodica e documentata, con spietata durezza, Bolognetti pronuncia senz’appello una sentenza di colpevolezza. Dalle sue pagine sbucano oli e rifiuti, fumi e mafie. Una carrellata fra i mali che contaminano la Basilicata, virus indomabili sparsi da untori esiziali. Che si chiamano politica, affari, multinazionali, interessi. Da Melfi a Viggiano, da Tito a Rotondella, dal Vulture alla Val D’Agri, ma sempre passando per Potenza, per i suoi Palazzi, nervi di un potere che non si sazia, ma tutto muove e tutto manovra. Manovratori e manovrati, tutti insieme, per suonare lo stesso spartito mortifero che ha fatto della Basilicata la regione record per malati di tumore.

“La Peste italiana”, insomma, è un’autentica Bibbia del dolore, in cui il popolo eletto è il mezzo milione di lucani, scelto come destinatario finale dello sfacelo. Scrive don Marcello Cozzi (Libera Basilicata) nella prefazione: “Noi vogliamo solo capire se, tutti quegli autorevoli personaggi, ogni qualvolta hanno parlato della nostra regione, hanno preso un enorme abbaglio o ci hanno messo dinanzi ad una terribile verità. Gli “autorevoli personaggi” sono giudici, giornalisti e coraggiosi che hanno denunciato i controsensi lucani. La risposta, o una parte di essa, la dà Bolognetti. 

Approfondimenti: 

La Voce delle voci, novembre 2011 

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