Maltempo. Zamparutti, il dissesto idrogeologico accomuna tragicamente l’italia del dissesto ideologico

Dissesto idrogeologico

Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale in Commissione Ambiente, in merito ai tragici eventi legati al maltempo ha dichiarato:

“Le conseguenze di un sessantennale malgoverno del nostro Paese si manifestano oggi in tutta la loro tragicità.
Nonostante sia noto che l’89% dei comuni italiani ha almeno un’area in cui è molto probabile che si verifichi prima o poi un fenomeno franoso o alluvionale di una certa gravità, è costantemente mancata la prevenzione. Ancor oggi non si mette un termine agli interventi antropici che contribuiscono ai dissesti o ai fenomeni franosi e di esondazione dei fiumi, né si ragiona in termini di delocalizzazione degli edifici a rischio. Mentre non possiamo impedire che si verifichi un evento sismico, con una corretta opera di prevenzione, nel caso di frane e alluvioni, si può limitare o addirittura evitare che queste si trasformino in fenomeni devastanti per l’uomo e l’ambiente.

Questa incuria accomuna pressochè tutte le forze politiche – ha detto l’esponente Radicale, che ha poi continuato dicendo - su iniziativa Radicale nel gennaio 2010 la Camera dei Deputati aveva approvato all’unanimità la mozione 1/00324 che impegnava il Governo, tra le altre cose a “presentare ed a dotare delle opportune risorse pluriennali il piano nazionale straordinario per il rischio idrogeologico”. Abbiamo assistito invece alla progressiva erosione del seppur scarso miliardo di euro inizialmente promesso per la messa in sicurezza del territorio dalla legge 191/2009 (finanziaria 2010) art. 2, comma 240, che è stato ridotto con il decreto legge 195/2009 art 17 a 900 milioni di euro, ulteriormente ridotti a 800 milioni con l’ultimo mille proroghe art. 12 quinquies. Risorse che peraltro non mi risulta siano stati ancora nella disponibilità del Ministero dell’Ambiente.

Credo – ha concluso la Zamparutti – che la Camera dei Deputati debba nuovamente occuparsi di questi temi e come Radicali ci attiveremo a partire da una nuova mozione affinché si inverta la proporzione tra le risorse destinate all’emergenza rispetto a quelle destinate alla prevenzione; si impegni il Governo a non concedere alcun condono e, anzi, a favorire la delocalizzazione dei manufatti a rischio rispetto ad una loro messa in sicurezza secondo un’adeguata analisi costi/benefici. Infine occorre rafforzare la presenza della figura professionale del geologo nella pubblica amministrazione ed istituire un sistema di assicurazione per la copertura finanziaria dei danni causati da disastri naturali, rendendo facilmente consultabile, anche attraverso il sito del Portale Cartografico Nazionale del Ministero dell’Ambiente, la mappa delle aree a più elevato rischio idrogeologico. E’ questa l’informazione di cui hanno bisogno i cittadini.”

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