Libia, Perduca: come risponderà l'Italia alla richiesta del CNT? Ma soprattutto che relazioni avremo colla Tripoli liberata? E' possibile discuterne in Parlamento?

Libia missione Nato

Dichiarazione del Senatore Marco Perduca, co-vicepresidente del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito:

"Per bocca del ministro del Petrolio e delle Finanze ad interim Ali Tarhun, il Consiglio nazionale di transizione libico ha chiesto oggi alla Nato di prolungare la sua missione nel Paese di "almeno un mese". La conclusione delle operazioni di Unified Protector era stata annunciata in un primo momento per il 31 ottobre poi si erano susseguiti annunci di posticipi. La Nato ha fatto sapere da poco sapere che si "consulterà con le Nazioni Unite e con il Cnt prima di prendere una decisione finale". Il Governo italiano, che è rimasto impegnato in Libia senza coinvolgere il Parlamento, deve con grande urgenza articolare di fronte al Parlamento quale sia la propria posizione relativamente sia alla richiesta del Cnt sia, più in generale, relativamente alla qualità delle relazioni che desidera promuovere colla nuova Libia.

Se una delle parole d'ordine del Ministro Frattini è quella della promozione della riconciliazione, anche se occorre ricordarsi che la riconciliazione è possibile là dove si accertano alcune verità storiche (non ultima quella sulla morte di Gheddafi), nessuno è a conoscenza delle intenzioni di rispetto del diritto internazionale del Cnt, delle sorte del famigerato trattato Italia-Libia, né tantomeno degli impegni che Tripoli si assumerà cogli italiani cacciati da Gheddafi negli anni '70 e '80. Sicuramente si può continuare a evitare il confronto, ma a oggi non ascoltare il Parlamento, anche le opposizioni delle opposizioni, ha concorso alla creazione di vari Gheddafi, occorre porre fine a questo modo di fare politica internazionale.

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