Marco Pannella: qualche verità ai e sui massimi dirigenti “democratici” del PD. Le stesse che possiamo estendere ai tanti altri “democratici” di tutto il resto del Regime

Poiché sembrerebbe non esistere un solo iscritto militante o dirigente che osi farlo, il Pd da anni rifiuta qualsiasi dibattito pubblico o anche solo riservato con noi Radicali, perché democratici davvero. Il Regime – del quale fanno pienamente parte – risolve il problema con un comportamento letteralmente e ferocemente di stampo totalitario fascio-comunista contro i diritti umani costituzionali del popolo italiano, cui è impedito di conoscere e giudicare, tra l’altro, comportamenti ed esistenza dei Radicali.
Noi chiediamo formalmente, ufficialmente (cioè clandestinamente :) ) a loro quel che chiediamo, proponiamo – democraticamente – anche a tutte le altre “forze” di Regime:
- la Riforma elettorale ( e istituzionale) di stampo uninominale maggioritario, incluso quindi anche quello “francese” a doppio turno, per il quale si affermò essersi pronunciata “all’unanimità” la loro assemblea congressuale. Da allora, il Pd ha perseguito in tutti i modi una “riformetta” che coincida o sia almeno compatibile con gli obiettivi dell’UDC e della Lega cioè anche con quelli (ancora da definirsi?) del Pdl. Al massimo propone al popolo italiano qualsiasi riforma che sia inclusa nell’arco che separa (o meglio unisce :) ) Porcellum e Mattarellum.
- fra i massimi dirigenti del Pd si sono pubblicamente proposti o chiaramente vengono perseguiti obiettivi come maggioranza e governo:
- A. Maroni – Alfano – Casini – Bersani – Di Pietro.
- B. Casini – Alfano o Formigoni – Bersani – Di Pietro – Vendola
- C. in nessun caso le suddette opzioni sono state pubblicamente attaccate o anche solo criticate – in nessun caso, assolutamente in nessun caso, fra i possibili alleati o schieramenti proposti e auspicati dai massimi dirigenti del PD, sono stati inclusi i Radicali.
- il PD ormai da anni ha totalmente abbandonato qualsiasi lotta o anche qualche semplice forma di auspicio delle “riforme” sociali e civili in passato proprie come i (Pacs)“Patti civili di solidarietà” e i (DICO) “Diritti e doveri dei conviventi”.
- stessa solfa per tutti, ma proprio tutti, i suddetti dirigenti, in quanto tali, che operano nei confronti delle altre Riforme sociali, quelle dette in Italia “etiche”!
- il PD, su debito pubblico, debito ecologico, problemi delle riforme pensionistiche, non si distingue dalle posizioni conservatrici di tutto il resto della partitocrazia.
- sulla giustizia, che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato costituire “questione di prepotente urgenza” sul piano costituzionale e civile, e anche sulla realtà carceraria, che il Presidente ha rappresentato come, “un’emergenza assillante, fuori del trattato costituzionale, che ci umilia in Europa e nel mondo”, sollecitando quindi dalla politica “uno scatto e delle risposte”, sull’una e sull’altra questione, il PD ha posizioni quantomeno equivoche per non dire repellenti, arrivando a negare al Senato autoconvocato un voto favorevole alla mozione radicale che chiedeva sulla situazione disastrosa della giustizia e della carceri almeno di aprire un dibattito e di informare l’opinione pubblica.
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