La Regione dovrà pagare 5mila euro ai “pirati” di Agorà digitale. Lo ha stabilito il Tar Basilicata accogliendo il ricorso presentato a febbraio contro le lentezze degli uffici di via Anzio. Al centro c’è il nuovo modello di semplificazione del rapporto cittadini-amministrazione che prevede l’introduzione della posta elettronica certificata come strumento per inviare e ricevere domande al posto del fax o della classica raccomandata.
Entro 60 giorni gli uffici di via Anzio dovranno aggiornare la pagina istituzionale del sito internet della Regione pubblicando l’indirizzo da utilizzare per parlare comodamente seduti alla propria scrivania con il funzionario o l’impiegato di turno.
Tutto è partito a luglio dell’anno scorso da una denuncia di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani, che si trovava alle prese per questioni legate alla sua attività politica con una delle tante domande di accesso agli atti. All’epoca, nonostante fosse passato più di un anno dal termine fissato dalla legge perché le pubbliche amministrazioni si mettessero in regola, la risposta del funzionario incaricato era stata sconfortante. L’annuncio di una “class action” era arrivato subito dopo…(l’articolo integrale sulla pagina google doc di Radicali Lucani)
Il Quotidiano, 24 settembre 2011
SEGUICI
SU
FACEBOOK
Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.