11/9. Perduca: oggi ricordo vittime da domani rivedere "guerra al terrore" e guerra Iraq

Commemorazione a Ground zero
Oggi la commozione del rircodo degli attacchi ha occupato le cronache e gli approfondimenti, ma a dieci anni dall'11 di settembre occorre affrontare alla radici le ferite allo Stato di Diritto internazionale inflitte in nome della guerra al terrore lanciata dall'amministrazione Bush. In tutto il mondo son stati violati diritti umani sull'altare delle "sicurezza nazionale" dando deleghe in bianco iai peggiori regimi, Libia inclusa, di torturare per estorcere confessioni tra l'altro mai arrivate da persone catturare in Afghanistan, come decine di uiguri che negli anni son stati deportati in mezzo mondo o son stati costretti a nasconderis in Cambogia, Kazakhistan, Kyrgyzstan, Laos, Malesia, Birmania, Nepal, Pakistan, Thilandia e Uzbekistan per fuggire alla caccia al "musulmano terrorista". Come ultima pena, dopo l'infruttuosa rincorsa, la deportazione verso l paese d'origine, la Cina, dove le persecuzioni continuano ancora oggi.
 
Infine, visto che, malgrado la proclamazione della "mission accomplished", in quell'Iraq che fu ritenuto l'epicentro della produzione delle armi di distruzione di massa nonche' la punta di diamante dell'alleanza tra uno stato canaglia con Osama bin Laden (accuse poi rivelatesi tutte false) ancora si vive nell'incertezza, occorre che ufficialmente e istituzionalmente si faccia emergere la verita' su come si sarebbe potuto provocare un cambio di regime senza fare la guerra. Come Radicali siamo pronti a partecipare ufficialmente a questa ricerca. Per maggiori informazioni www.iraq.radicali.it

Dichiarazione del Senatore Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito

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