Libia: Perduca, Consiglio di sicurezza affermi diritti umani a tutti e tratti resa incolume di Gheddafi e i suoi per poi processarli all'Aia

Gheddafi, ritratto

Dichiarazione del Sentore Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito:

"Tanto la politica quanto la stampa che seguono con costanza gli ultimi sviluppi della vicenda libica a oggi non hanno speso una parola per ricordare na necessità che vengano affermati per chi oggi si trova in Libia, senza riserva alcuna, quei diritti umani storicamente conquistati dalle lotte politiche e sociali a livello globale negli ultimi 50 anni. Le primavere arabe sono la risposta autoctona alle sistematiche violazioni dei diritti civili ed economici di milioni di persone, solo una radicale inversione di rotta delle risposte da parte dei paesi europei potrà consentire la costruzione di uno spazio euro-mediterraneo fondato sullo Stato di Diritto e le libertà civili.

La "nuova" Lega Araba ha lanciato ieri un appello affinché i responsabili dei paesi interessati «si assumano le loro responsabilità di fronte alla difficile situazione in cui si trova il popolo libico e revochino la decisione di bloccare fondi, averi e beni dello Stato libico», bene, ma a tutto ciò occorre accompagnare la certezza del diritto che, nell'attribuire al CNT il seggio della Libia nel consesso mondiale - come richiesto da molti in questi giorni - deve anche chieder loro di ratificare tutti gli strumenti internazionali dei diritti umani a partire dall'abolizione della pena di morte e il riconoscimento della competenza della Corte Penale Internazionale sul futuro di Gheddafi la cui resa va trattato dall'Onu proprio perché questi venga estradato all'Aia quanto prima.

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