Libia: Perduca (Radicali) futuro Gheddafi non nelle mani dei libici ma della giustizia internazionale. Allertare Consiglio di Sicurezza per necessarie decisioni transizione e rivedere struttura accordo bilaterale

Libia, cittadini in piazza

Dichiarazione del Senatore Radicale Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito:

"Preoccupano, e non poco, le dichiarazioni che in queste fase finali del regime libico, vogliono affidare le sorti di Gheddafi nelle mani degli insorti, occorre chiarire a chi di dovere che Gheddafi è atteso a l'Aia perché imputato con suo figlio Saif al Islam di crimini contro l'umanità. Il messaggio deve essere talmente chiaro e forte che tutti colori i quali stanno partecipando alla liberazione finale della Libia non possano avanzare scuse di ignoranza. Detto questo, anche perché i nomi che circolano come possibili gestori della transizione fanno tutti parte dell'ex leadership gheddafiana - quindi persone che hanno data scarsissima prova di rispetto della legalità internazionale e di rispetto dei diritti umani fondamentali - occorre che il Consiglio di Sicurezza che s'è assunto la responsabilità di difendere il popolo libico dagli attacchi del Colonnello, si renda partecipe del futuro del paese convocando una riunione straordinaria dove si delinei, come prevede la Carta dell'Onu, l'impalcatura della nuova Libia democratica. Infine, per quanto riguarda i rapporti bilaterali Italia-Libia, anche per cancellare la vergognosa amicizia "strategica" incensata da Berlusconi e D'Alema negli anni scorsi, occorre rivedere radicalmente quelle parti del trattato che erano contrarie alla nostra Costituzione e del diritto internazionale insistendo, come il Governo ha affermato di voler fare facendo proprio un odg della delegazione Radicale al Senato, col CNT affinché annunci la propria volontà di aderire ai più alti standard del diritto internazionale a partire dall'abolizione della pena di morte.

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