Carceri: crescono adesioni, già in 500 annunciano sciopero della fame e della sete il 14 agosto per la convocazione straordinaria del Parlamento

Sono già 500, arrivate in pochissime ore, le adesioni alla giornata di sciopero della fame e della sete del 14 agosto lanciata per chiedere la convocazione straordinaria del Parlamento, affinché venga dato seguito alle parole del Presidente della Repubblica che, nel suo discorso al grande convegno "Giustizia! In nome della legge e del popolo sovrano" tenuto il 28 e 29 luglio al Senato, ha definito quella della giustizia e delle carceri "Una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile".
Tra i primi promotori dell'iniziativa, oltre a Marco Pannella, che continua a dare corpo e anima a questa campagna di legalità e libertà, la deputata radicale Rita Bernardini, Luigi Manconi presidente di A Buon Diritto, Ornella Favero presidente di Ristretti Orizzonti, Patrizio Gonnella presidente di Antigone, Enrico Sbriglia, Segretario Nazionale SI.DI.PE. (Sindacato Direttori e Dirigenti Penitenziari), Eugenio Sarno Segretario della UIL-PA Penitenziari, Leo Beneduci, Segretario Generale OSAPP (Polizia Penitenziaria), Francesco Quinti, responsabile nazionale comparto sicurezza Cgil-Fp, Riccardo Arena, conduttore di Radio Carcere su Radio Radicale, Irene Testa, Segretaria Associazione Radicale "Il Detenuto Ignoto", Elisabetta Laganà, Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Sandro Favi Responsabile Carceri PD, Sandro Battisti, Responsabile Carceri Alleanza per l'Italia.
La giornata di digiuno totale del 14 agosto vede l'adesione di persone che a vario titolo si occupano di carcere. A partire dai direttori, come Domenico Arena che dirige l'istituto di Alessandria San Michele e si definisce "umiliato e offeso dalla miseria materiale e morale nella quale si trovano a operare le carceri italiane" chiedendo che si ponga fine a questa "barbarie". E poi di agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali, medici, infermieri, personale amministrativo, volontari, cappellani, rappresentanti delle istituzioni o del mondo dell'associazionismo, ma anche di tanti detenuti "ignoti" e delle loro famiglie che in prima persona patiscono le conseguenze del grave stato di illegalità delle nostre galere. Non manca inoltre il sostegno di semplici cittadini che continuano a credere nella Costituzione e nello Stato di diritto.
IL TESTO INTEGRALE DELL'APPELLO PER LA CONVOCAZIONE STRAORDINARIA DEL PARLAMENTO
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