Telefonia, Mecacci: presentata interrogazione urgente su ritardi nell'adeguamento e riduzione delle tariffe per chiamate da fisso a mobile

Telefonia

Oggi, 28 luglio 2011, i Deputati radicali eletti nel gruppo del PD e il Deputato del PD Sandro Gozi, Capogruppo in Commissione Politiche Comunitarie, hanno presentato un’interrogazione a risposta orale in Commissione per le Politiche Comunitarie sulla questione delle tariffe di terminazione mobile che hanno effetti diretti sui costi delle chiamate degli utenti da telefoni fissi a telefoni mobili.

La Commissione europea nel 2009 ha, infatti, fissato con una specifica raccomandazione gli orientamenti per il calcolo delle tariffe di terminazione mobile in modo da favorire la concorrenza e l’efficienza del mercato attraverso il raggiungimento della piena simmetria tariffaria tra tutti gli operatori mobili entro il 31 dicembre 2012 e l’adozione di modelli di calcolo orientati ai costi reali. Ciononostante, l’orientamento dell'Agenzia per le Telecomunicazioni (AGCOM) è quello di raggiungere tale simmetria, e quindi anche la riduzione dei costi per i consumatori, soltanto i1 1 gennaio 2015, cioè con ben due anni di ritardo rispetto alle richieste della Commissione Europea.

Su questa vicenda Matteo Mecacci ha dichiarato:“Ritengo che il nostro paese debba adeguarsi al più presto ai termini indicati, e senza ulteriori rinvii, dalla Commissione Europea per l'adeguamento delle tariffe di terminazione, come è stato tra l'altro auspicato nei giorni scorsi anche dal Presidente dell’Antitrust Catricalà  in una lettera inviata all’AGCOM. Tutto ciò si rende necessario innanzitutto per evitare che vi siano, a danno dei consumatori italiani, ulteriori extra-profitti non più giustificati per gli operatori mobili del nostro paese”.

Dichiarazione di Matteo Mecacci, Deputato Radicale-PD e presidente della Commissione su diritti umani e democrazia dell’Assemblea Parlamentare dell’Osce

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Il testo dell’interrogazione

Per sapere - premesso che:

Le tariffe di terminazione delle chiamate vocali sono le tariffe all’ingrosso che l’operatore del ricevente fattura all'operatore della rete del chiamante; queste tariffe, comprese nella bolletta telefonica e, quindi, pagate in ultimo dall’utente, sono determinate, come da quadro normativo europeo, dalle autorità nazionali di regolamentazione delle telecomunicazioni. In Italia, dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM);

La Commissione europea, nel 2009, con la specifica raccomandazione sulle tariffe di terminazione delle chiamate vocali, aveva fissato gli orientamenti per il calcolo di tali tariffe in modo da favorire la concorrenza e l’efficienza del mercato, attraverso il raggiungimento della piena simmetria tariffaria tra tutti gli operatori mobili entro il 31 dicembre 2012 e l’adozione di modelli di calcolo orientati ai costi reali;

 

L’AGCOM, discostandosi significativamente da tali indicazioni, ha invece previsto di raggiungere tale simmetria soltanto per l’1 gennaio 2015, ben due anni dopo la data indicata a livello europeo, proponendo dei livelli tariffari superiori alla media europea di oltre il 50%;  

 

In virtù di tali proposte, la Commissione Europea, con una specifica lettera indirizzata all’AGCOM, ha apertamente criticato lo schema di provvedimento italiano commentando negativamente in riferimento: alla data (2015) per il raggiungimento della piena simmetria tra gli operatori; al valore delle tariffe proposte, non considerate adeguatamente orientate ai costi; al metodo di calcolo utilizzato per fissare le medesime tariffe (che include voci di costo di dubbia pertinenza).

Queste considerazioni, nei giorni scorsi, sono state ulteriormente evidenziate anche dal Presidente dell’Antitrust italiano (AGCM) che, in una lettera al Presidente dell’AGCOM Calabrò, ha ribadito che le nuove tariffe di terminazione mobile risultano troppo elevate;

Tali rilievi, peraltro, erano stati già mossi anche dalle associazioni dei consumatori che, come Altroconsumo, avevano scritto al Commissario Kroes, responsabile per l’Agenda Digitale Europea, denunciando le distorsioni competitive che la decisione dell’AGCOM avrebbe comportato tanto tra gli operatori mobili operanti nel mercato unico digitale, quanto tra gli operatori fissi e mobili in Italia, con ricadute particolarmente negative sulle bollette dei cittadini italiani che ancora non possono usufruire di offerte vantaggiose per chiamare i cellulari dal telefono di casa;

 

Alla luce di quanto sopra, si richiede se il Ministro:

 

nell'ambito delle proprie competenze, non reputi opportuno che l’Italia debba recepire, senza ulteriori rinvii, le indicazioni della Commissione Europea, come auspicato dall’Autorità Antitrust e dalle Associazioni dei consumatori, al fine di evitare che gli operatori mobili continuino a lucrare ingiustificati extra-profitti ai danni dei consumatori italiani.

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