Dichiarazione di Matteo Mecacci, Deputato Radicale e Relatore dell'Assemblea Parlamentare dell'OSCE su Democrazia e Diritti Umani
L'annuncio del Ministro degli Esteri Frattini di un possibile accordo con il Consiglio Nazionale Transitorio Libico per il contrasto "all'immigrazione clandestina" dalla Libia desta, come purtroppo capita spesso per le dichiarazioni di Frattini, molte perplessità.
In primo luogo, i migranti provenienti in Italia dalla Libia non sono "immigrati clandestini", come ben sa anche il Ministro Maroni, ma rifugiati e richiedenti asilo non di nazionalità libica che vengono da paesi africani dove sono in corso altri conflitti o crisi umanitarie, e che hanno diritto alla protezione internazionale in base alla nostra Costituzione e alle norme internazionali.
In secondo luogo, quando Frattini parla di un possibile accordo con il Consiglio Nazionale Transitorio Libico su un tema come questo, va considerato, e premesso, cosa che Frattini naturalmente non fa, che senza una presenza internazionale indipendente sul territorio libico che possa garantire l'assistenza ai rifugiati, trasferirli in Libia sarebbe una iniziativa azzardata e fuori dalla legalità internazionale.
In terzo luogo, è bene che la pratica dei pattugliamenti congiunti e dei respingimenti senza identificazione dei migranti messa in pratica dal Governo italiano con il suo ex grande amico Gheddafi - e considerata illegittima da tutte le organizzazioni internazionali - sia dimenticata per sempre e archiviata come una pagina nera della politica estera italiana
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