Eco-inchiesta della Procura di Potenza sull'Arpab, Bolognetti: occorre sottrarre la nomina dei direttori delle Arpa alla partitocrazia.

Procura della Repubblica

Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani: 

Apprendo di un’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Potenza sull’Arpab a gestione Sigillito. La vicenda Fenice, e non solo quella, testimoniano che la tutela dell’ambiente e della salute umana è stata subordinata ad interessi altri. Il caso Fenice è contenuto tutto nelle parole pronunciate da Sigillito il 20 ottobre 2009: “L’Arpab non era tenuta ad informare le istituzioni entro tempi determinati, rispetto all’inquinamento provocato da Fenice. Se l’avessimo detto prima a cosa sarebbe servito? A creare allarmismo?”. Lo stesso coordinatore provinciale dell’Arpab, il 25 settembre 2009, dichiarava al TGR Basilicata: “Già dal marzo del 2008 eravamo a conoscenza dei livelli preoccupanti di mercurio nella falda, ma non spettava al nostro Ente lanciare l’allarme, per legge è Fenice a dover comunicare entro 24 ore il superamento della soglia”.

E allora, ricordo a me stesso che, il 26 settembre 2009, indirizzai alla Procura di Potenza un esposto-denuncia basato proprio sulle dichiarazioni del dott. Bruno Bove e che, il 28 settembre del 2009, Nicola Abbiuso, esponente del Comitato “Diritto alla salute” di Lavello, replicava la denuncia indirizzandola alla Procura di Melfi e alla procura di Potenza. Oggi leggo che tra le ipotesi di reato c’è la violazione di normative ambientali. Viene da sorridere amaro se penso a tutte le volte che in questi anni ho parlato dell’esigenza di sottrarre la nomina dei direttori delle Agenzie regionali per l’ambiente (Arpa) alla partitocrazia.

I buoni rapporti tra Sigillito e Fenice sono testimoniati da quanto emerge da un incontro tra lo stesso ex direttore dell’Arpab e L’AD di Fenice Patrick Luccioni. Nell’incontro in oggetto, tenutosi a Melfi il 29 novembre del 2008, Sigillito manifestava tutto il suo amore per gli eroici benefattori della EDF dichiarando: “L’Arpa Basilicata considera il termovalorizzatore una risorsa estremamente positiva per il territorio lucano a maggior ragione in un momento in cui la regione è costretta a fronteggiare la problematica dello smaltimento rifiuti”.

Nel gennaio 2008, l’Arpab sapeva già da almeno 11 mesi che Fenice stava inquinando la falda acquifera del fiume Ofanto, ma come è noto ne darà comunicazione al sindaco di Melfi solo nel marzo 2009.

 

Approfondimenti

 

“dopodiché ci sono tutte le normative ambientali, che in qualche caso prevedono sanzioni molto gravi, e si sa che i rapporti tra il controllore e il controllato sono spesso forieri di conflitti d’interesse, soprattutto se di mezzo ci sono scelte politiche di programmazione economica e industriale.” 
(Leo Amato - da Il Quotidiano della Basilicata, 3 giugno 2011)

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