Bolognetti: qualche considerazione sull'intervista rilasciata dal senatore Belisario(IDV) alla Nuova del Sud

Sen. Felice Belisario (Idv)

 

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
Potrei dirmi stupito dal fatto che il senatore Belisario proponga le primarie di coalizione e non dica una sola parola sulla necessità di cambiare una legge elettorale che produce nominati. Ormai da oltre 40 giorni Marco Pannella è in sciopero della fame per la democrazia, la legalità e la giustizia, perché l’Italia de “La peste” torni in qualche misura ad essere considerata una democrazia; ma di questo, degli obiettivi di un’iniziativa nonviolenta che coinvolge 7500 cittadini, e tra questi 6000 detenuti, non si deve e non si può parlare. Tra gli obiettivi dell’azione nonviolenta di Marco Pannella anche il tentativo di dialogare con il PD sulla questione - dal Pd abbandonata - del sistema elettorale uninominale. Caro senatore, non si può parlare di primarie di coalizione dimenticandosi che viviamo in un paese dove le nomenclature della partitocrazia hanno negato ai cittadini anche la possibilità di scegliere i propri candidati con liste bloccate. Si fa un gran parlare di referendum in queste ore e nessuno sembra voler ricordare che gli italiani, proprio attraverso l’istituto referendario, dissero a larghissima maggioranza sì all’uninominale maggioritario. Caro Felice, confesso che sono preoccupato. Mi preoccupa sentire che l’unico vero problema di questo paese è rappresentato dalla presenza e dall’esistenza di Silvio Berlusconi. Guardo la mia, la nostra terra, dove i consociati pidiellini ormai sono una razza in via di estinzione, e mi chiedo se per caso non stia osservando gli effetti perversi prodotti dal sessantennio partitocratico. Osservo il monopartitismo imperfetto lucano e mi chiedo se la guerra tra bande, che ogni tanto esplode tra le varie articolazioni della partitocrazia lucana, possa essere ricondotta a Berlusconi e al berlusconismo. Osservo il consociativismo lucano, le pratiche lottizzatorie, il clientelismo e mi chiedo se non sto osservando i frutti perversi di tutto ciò che i radicali denunciano in un dossier intitolato “La peste italiana”.  Mi chiedo se non sto, per caso, osservando un frammento del “Caso Italia”. Marco Pannella chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta per “indagare” sullo stato della democrazia in Italia. Caro Felice, nella nostra regione è stata cambiata la legge elettorale a ridosso del voto. E’ successo solo l’anno scorso, e voi, che vi riempite la bocca con la parola legalità, non avete proferito verbo. Voi, Felice, che siete pienamente partecipi dei riti lottizzatori e spartitori messi in atto in consiglio regionale. Noi, Felice, siamo per l’alternativa e non per la mera alternanza. Se in Italia trionfa l’antidemocrazia, la colpa non può essere ricondotta ad un solo uomo. Sono tra quelli che hanno fatto il tifo per il Ticket Pisapia-Cappato. Sono tra quelli che hanno condiviso e sottoscritto l’invito di Marco Pannella a votare per Luigi De Magistris e l’invito rivolto dallo stesso Pannella a De Magistris a trovare forza riformatrice attraverso il coinvolgimento di un galantuomo quale il professor Aldo Loris Rossi. Sono quello che ha continuato, prima e dopo certe inchieste, a denunciare e a fare domande. E sono anche quello che ha detto e ripetuto che in questo sud troppo spesso anche la giustizia viene amministrata per favorire cosche partitocratiche, nella logica proprio della guerra tra bande, che nulla ha a che fare con la lotta politica, con la politica. Ho l’impressione, caro Felice, che vinceremo davvero solo quando riusciremo a mettere all’ordine del giorno le riforme di cui questo paese ha bisogno. Non volermene se chiudo questa mia affermando che IDV e SEL Basilicata non rappresentano un’alternativa. Il centro sinistra classico di cui tu parli e che in Basilicata viene integrato da Api e UDC, e viene definito modello da Bersani, sarà pure una gioiosa macchina da guerra, ma è anche la quintessenza di tutto ciò che la partitocrazia rappresenta.

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